Dal carcere a scuola La seconda chance passa dal «Beccaria»

Duecento ragazzi hanno partecipato alle attività alternative alla detenzione

In fondo si tratta dei due volti di una stessa medaglia. Anche se stavolta la notizia buona sembra «stravincere» su quella negativa. Mentre infatti venerdì i carabinieri della compagnia di Cassano d'Adda hanno arrestato un 23enne milanese e un 20enne di origine dominicana, con piccoli precedenti, accusati di rapina e lesioni personali ai danni di uno studente 16enne, massacrato di botte nel corso di una rapina avvenuta proprio a Cassano D'Adda a luglio e dalla quale i giovani balordi hanno rimediato 10 euro (e il ragazzino 22 giorni di prognosi), lo stesso giorno la giunta comunale di Milano ha siglato il nuovo accordo con il Centro per la giustizia minorile per dar vita a nuovi interventi educativi e progetti per ragazzi decisamente problematici. Sono stati oltre 200, infatti, i ragazzi sottoposti a procedimento penale dell'istituto Cesare Beccaria per i minori che, dall'inizio dell'anno, hanno partecipato alle attività alternative alla detenzione: attività organizzate dal Servizio educativo adolescenti in difficoltà del Comune di Milano nell'istituto per favorire il loro reinserimento a scuola e nel mondo del lavoro.

«Il delicato lavoro dei nostri educatori - ha spiegato Francesco Cappelli, assessore comunale all'Educazione - permette ai giovani che hanno commesso degli errori di riprendere un percorso di vita per rientrare a far parte della società con nuova consapevolezza e senso della responsabilità».

L'accordo firmato con il Centro per la giustizia minorile prevede, infatti, che i ragazzi dell'istituto Beccaria svolgano attività che favoriscano il loro futuro reinserimento nel tessuto sociale e nel mondo del lavoro. Sei educatori presenti all'istituto penale li supportano nelle attività quotidiane: alcuni giovani, ad esempio, hanno partecipato quest'anno ai laboratori di falegnameria durante i quali hanno riparato alcuni arredi destinati a nidi e alle scuole dell'infanzia comunali.

I ragazzi, in questo modo, apprendono un lavoro utile una volta terminato il periodo di pena.

Gli educatori supportano anche i giovani in vista della ripresa (o inizio) del percorso scolastico e, grazie a laboratori ludico-espressivi, riescono ad affrontare con loro i temi complessi relativi all'ingresso e permanenza in istituto con le sue regole di vita e le varie problematiche. Il Centro per la giustizia minorile è un organo decentrato del dipartimento della Giustizia minorile e coordina l'istituto penale per i minori. RC

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