CARLO FRIGNANI E FLAVIO BREGOLI Tegami in alluminio, una storia lunga 40 anni

Il paiolo di alluminio è il migliore per cuocere polenta e risotti, tiene il calore e i sapori. La fonderia mantovana «Retrò» plasma questo argento povero e brillante in pentole, tegami e ciotolone che hanno lo spessore anche di un centimetro. «Mi padre Bruno, che faceva l'operaio in una fonderia, e mio zio Giuseppe si misero in proprio nel 1968» racconta Carlo Frignani, 40 anni, che con la moglie, il cognato Flavio Bregoli, la nipote e un operaio tunisino continua l'eredità di famiglia. Sono gli unici al mondo a portare avanti un tipo di lavorazione dell'alluminio del tutto particolare: solida e satinata. Non danno il loro prodotto ai negozi, vendono solo in ditta, per passaparola, nelle fiere e on line.
«La crisi? Esiste. Fino a qualche tempo fa noi avevamo gli ordini completi per l'anno successivo. Ora si lavora al massimo per domani, a volte per ieri. Ma siamo coscienti di non dover abbandonare quest'arte». Un'arte vera nelle mani di Flavio Bregoli che crea sculture e gioielli con questo metallo che non si usa più, ma che ha con sé tante piccole virtù.

«Il rame è tossico - continua Frignani - l'acciaio si scalda solo nella base vicino al fuoco, mentre l'alluminio porta il calore uniformemente in tutte le sue parti».
Un paiolo di medie dimensioni costa 140 euro. «Ci piace quello che facciamo - conferma Flavio Bregoli - possiamo dire d'essere una piccola azienda contenta».

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