Carpi, «Ma mi» e la colonna sonora di Milano

Luca Pavanel

C'era una volta Fiorenzo Carpi, «c'era una volta» - come iniziano le favole - perché è una bella storia del Novecento, che ora torna sotto i riflettori grazie a laVerdi, con il direttore d'orchestra Giuseppe Grazioli; da quelle parti sempre più impegnati a riproporre le grandi firme musicali del secolo ventesimo, alcune delle quali dimenticate. O quasi.

Sabato l'ente di largo Mahler celebra il compositore Carpi - ai più conosciuto per la colonna sonora del film anni Settanta «Le avventure di Pinocchio» di Luigi Comencini e l'arcinota canzone «Ma mi» cantata dalla Vanoni e Jannacci - lo celebra con un programma di Suite che raccoglie i lavori da lui firmati. L'occasione è il ventesimo anno della scomparsa. Una ricorrenza che a tanti - a quanto pare - forse è passata inosservata, pure nel suo caso (Nino Rota, un altro nome uscito per lungo tempo dall'orizzonte). Eppure Carpi è stato il «braccio destro musicale» di Giorgio Strehler, ha scritto gran parte delle colonne degli spettacoli del teatro, oltre a una marea di pagine per cinema, tv e i repertori d'arte. «I suoi brani - spiega Grazioli che dirigerà l'Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi - sono stati per certi versi la colonna sonora di Milano. Basti pensare che ancora oggi molti dei servizi giornalistici televisivi sulla nostra città utilizzano i suoi pezzi». Amico di Ennio Morricone, la sua svolta verso il palcoscenico avviene nel corso degli anni '40. «Era un uomo schivo - ricorda sua figlia Martina, attrice - lavorava tantissimo alle sue partiture e ha lasciato un patrimonio che dovrebbe essere studiato di più, pure dai giovani».

Una mole di materiali vari che la famiglia ha donato al Piccolo, che per organizzare, digitalizzare e poi preparare un archivio ha chiamato il violinista Giulio Luciani. «Una persona estremamente competente e appassionata che ha fatto un lavoro straordinario», precisa la signora.

Risultato: la possibilità di poter vedere e sapere di più del compositore, «per certi versi rimasto in disparte in vita per il carattere»; ma in seguito messo in disparte a causa di altri linguaggi (a volte estremi) e delle mode. Ma anche per lui, il timido e geniale Carpi, il tempo dell'oblio adesso è finito. La sua musica, grazie al lavoro di chi l'ha illuminata, vive ancora.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica