Case allagate e ancora al buio E oggi è caos per treni e metrò

La rabbia di commercianti e residenti a Niguarda e Forlanini: «Auto, negozi e alloggi danneggiati, vogliamo sconti sulle tasse»

La quiete dopo la tempesta, o prima di un altro nubifragio. Milano si è svegliata ieri mattina con il sole ma è stata (sembra) solo una tregua. É stato comunque un tempo buono per liberare le strade dal fango, le cantine e gli appartamenti allagati fino al ginocchio da mobili e materiali distrutti. É stato il giorno della conta dei danni e degli sfoghi, specialmente a Niguarda, all'isola, nei quartieri intorno al Forlanini invasi sabato dalle piene del Seveso o del Lambro. «Strade allagate, traffico paralizzato, cittadini e imprenditori che contano i danni per le esondazioni di questi mesi, economia in caduta libera - fa l'elenco Alfredo Zini, vicepresidente di Epam, a nome dei titolari di bar e ristoranti e non solo -: mi aspetto ora che chi governa a tutti i livelli si ricordi di non chiedere tasse o tributi per tutti i contribuenti di queste zone». Anche il consigliere di Forza Italia Fabrizio De Pasquale, dopo i risarcimenti promessi dal sindaco e mai arrivate finora ai residenti per i danni provocati dal Seveso in estate, chiede a Giuliano Pisapia di garantire loro «almeno l'esenzione dalla seconda rata della Iuc». Un mini-sollievo. Il collega Fdi Riccardo De Corato ricorda che la sinistra ha trovato i soldi «per clandestini, rom, centri sociali ma non per pulire i 130mila tombini intasati e mettere al sicuro i quartieri». La giunta dovrebbe stanziare 2 milioni in più per i vecchi risarcimenti danni, valuterà se chiedere un nuovo stato di emergenza.

Centinaia gli uomini e i mezzi che ieri notte e per tutto il giorno hanno lavorato non stop per riportare la situazione alla normalità. Il sindaco ha riunito l'Unità di crisi a Palazzo Marino per fare il punto. In assenza di piogge Amsa ha potuto rimuovere il fango e riaprire a fine pomeriggio quasi tutte le strade bloccate dal giorno prima, le situazione più critiche in piazza Carbonari, viale Sarca e viale Fulvio Testi in prossimità dei ponti ferroviari dove lo stop alla circolazione è durato più a lungo. A2a da sabato ha dovuto risolvere quasi 4mila black out, ieri alle 18 alcuni palazzi in 9 strade (da Borsieri a Vittorini) erano ancora senza corrente e i lavori sono proseguiti tutta la notte. Tra sabato e domenica vigili del fuoco e 118 hanno soccorso almeno 400 tra anziani, disabili o famiglie con bambini che non riuscivano a rientrare in casa perchè l'acqua era troppo alta o erano rimaste bloccate in macchina. Circa 50 residenti in via Corelli 34 ieri pomeriggio sono state invece sgomberate dal palazzo perchè il crollo di una sponda di 25 metri del fiume Lambro ha allagato e reso inagibili i loro 24 appartamenti. Anche ieri la circolazione sulle linee metropolitane ha subito rallentamenti, intorno alle 12.

30 ha riaperto la stazione di Zara mentre è rimasto chiuso fino alle 16 il tratto Zara-Centrale della M3, coperto da bus sostitutivi, dopo quell'ora tutta la rete risultava in funzione, seppure con rallentamenti, poi la scelta: l'acqua non è scesa, oggi sarà interrotta per lavori la tratta della M2 Garibaldi-Centrale. Anche Trenord annuncia cancellazioni e deviazioni dei treni. Lunedì di caos.

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