Cronaca locale

Le case popolari dimenticate: "I rom ci occupano le cantine"

Condomini di proprietà del Comune di Milano abbandonati a degrado e criminalità. I residenti: "Viviamo nel terrore"

Le case popolari dimenticate: "I rom ci occupano le cantine"

"Quando sento parlare il sindaco Sala del nuovo stadio di San Siro mi faccio il sangue amaro. Parlano di progetti da centinaia di milioni di euro, di miliardi necessari per i lavori e per riqualificare tutta la zona…ma a noi, qui, chi ci pensa?". La risposta è ovvia, ed è "nessuno". I residenti delle case popolari di via del Turchino, zona Calvairate, sono abbandonati a loro stessi, nel degrado e nella criminalità, tra carovane di rom. Basta passarci per rendersi conto di una situazione critica.

I civici 18, 20 e 22 fotografano il fallimento della gestione MM (Metropolitana Milanese) e tutte le colpe dell'amministrazione, che in questa fetta di Milano ha lasciato indietro i propri cittadini. Gli edifici sono fatiscenti, cadono letteralmente a pezzi: le crepe sui muri sono centinaia, oltre che lunghe e profonde. Poi, l'illuminazione è scarsa, il riscaldamento va a singhiozzo e le aiuole adiacenti al caseggiato sono state "scambiate" per orinatoi da chi frequenta i minimarket e il bar all'angolo. Un residente esasperato si sfoga e ci spiega: "Qui è pieno di gentaglia, tossici e spacciatori: se mi succede qualcosa, mio figlio sa già che deve fare una bella causa al Comune. Noi che paghiamo l'affitto abbiamo il diritto di essere tutelati e invece siamo lasciati in balia di questo schifo…". (CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO)

E non è tutto. Già, perché da qualche tempo le cantine di una delle palazzine sono state prese d'assalto da qualche disperato di etnia rom, che le ha occupate e trasformate in micro-abitazioni. Si tratta del civico 22, quello che dà su via Varsavia, strada perennemente occupata da camper e furgoni di nomadi.

Ci siamo armati di torcia, abbiamo sceso le scale e abbiamo trovato una situazione fuori dal limite. Due cantine sono state forzate e occupate. In un anfratto di tre metri per uno e poco più, qualcuno ci ha messo un letto, un comodino e una pila di vestiti, oltre che di oggetti personali. Lì, qualcuno ci dorme, presumibilmente ogni notte, visto com'è tenuto in ordine il piccolo spazio. Stessa scena in un'altra scala del civico 22, dove in uno spazio angusto chiuso alla bell'e meglio da una porta divelta troviamo un piumino a mo' di giaciglio, vestiti sporchi e spazzatura. Qualche passo più in là ecco invece un'ex locale adibito a dormitorio in cui fa capolino addirittura un frigorifero. Lo apriamo e il tanfo ci investe: al suo interno alimenti scaduti, in putrefazione, e tantissimi insetti. L'odoro nauseante ci costringe ad allontanarci.

"Viviamo in case del Comune che cadono a pezzi e le nostre cantine sono state occupate da rom: le hanno trasformate in alloggi, posti letto. Abbiamo l'invasione dei rom, si accampano e fanno quello che vogliono: non ne possiamo più. E qui dentro, come se non bastasse, ci sono proprio delle brutte situazioni, come prostituzione e spaccio di droga", lo sfogo di una signora che abita nel complesso di via del Turchino. Il tutto condito da minacce, intimidazioni e anche aggressioni, visto che non sono mancate automobili incendiate e gomme tagliate. Giuseppe Sala conosce le problematiche di questo quartiere – a fine agosto ha incontrato alcuni residenti –, ma a distanza di due mesi la situazione è solo che peggiorata, visto l'assalto alle cantine.

"È una situazione indegna per una città come Milano: problemi di sicurezza, spaccio e degrado all'interno delle cantine e dei cortili sono un qualcosa di estremamente preoccupante che il gestore dovrebbe prendere in carico. Ma non è così, anzi…", il commento di Paolo Guido Bassi, presidente in quota Lega del Municipio 4.

Nulla di nulla è stato fatto in aiuto degli abitanti, sempre più esasperati: "Viviamo nella paura, nel terrore: nessuno ci ascolta, nessuno ci aiuta. E qui di polizia non se ne vede.

Siamo invasi e disperati, non riusciamo a vivere".

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