Castello, un mix di 11 progetti è la «non scelta» degli arancioni

Castello, un mix di 11 progetti è la «non scelta» degli arancioni

Si chiudono domenica le consultazioni on line per votare e fare osservazioni ai progetti di Atelier Castello, il workshop sulla progettazione temporanea dell'isola pedonale davanti allo Sforzesco. Undici le proposte presentate e coordinate dalla Triennale, che ora avrà il delicatissimo compito di riportare i progettisti attorno al tavolo per fare sintesi. Raccolte le osservazioni dei milanesi, sentite le esigenze di chi in piazza Castello vive, si cercherà di mettere insieme tutti gli elementi promossi per disegnare una piazza pedonale temporanea, cioè che vivrà solo nei sei mesi di Expo. Così se Zanuso proponeva di piantare 99 alberi, Attilio Stocchi punta sulle installazioni floreali con i colori dell'iride, Park Associati spinge per un passo indietro: riduzione della superficie pedonale, reintroduzione del traffico, interruzione della pista ciclabile. Ancora, Urbana punta su interventi leggeri di arredo, come pali sonori, sdraio, tende in funzione di una fitta programmazione di eventi.

Triennale dovrà quindi prendere cio che è piaciuto ai milanesi di ogni idea progettuale per metterla a sistema in qualche modo, elaborando un nuovo progetto che faccia sintesi, tenendo insieme anche le esigenze dei residenti. Così se il Comune ha imposto la pedonalizzazione della piazza ora cerca di metterci una pezza, coinvolgendo i cittadini nelle scelte. Ma se un'operazione del genere ha tradito la mancanza una visione sulla piazza, anche per il dopo-Expo, il fatto di mettere insieme 11 progetti diversi, che sottendono a 11 diverse visioni della città e dello spazio pubblico, comprese le osservazioni dei milanesi, difficilmente potrà portare a una visione organica, sia dal punto di vista urbanistico-architettonico che delle funzioni.

I residenti continuano la loro battaglia: «Ribadiamo la nostra determinazione a lavorare per riportare la situazione di Piazza Castello al suo stato precedente: non è accettabile una pedonalizzazione attuata con prepotenza solo per riempire questo “sistema” architettonico-monumentale con funzioni ed eventi “sul modello di villaggio a tema o del centro commerciale che non ha niente a che fare con il contesto”. Sarebbe auspicabile, durante Expo, la creazione di uno spazio vivibile per tutti, semplicemente realizzando un nuovo arredo urbano, la piantumazione di alberi e verde e una diversa illuminazione». Chiede un passo indietro anche Forza Italia con Fabrizio de Pasquale: «La piazza va riaperta al traffico in settimana, e non ha senso spendere adesso per fare una sistemazione temporanea, si sospenda tutto fino alla fine di Expo».

La giunta dovrà tenere conto anche dei alcuni piccoli accorgimenti frutto del sopralluogo della commissione Mobilità: via il parcheggio dei pullman turistici da foro Bonaparte che ostruiscono la carreggiata creando un effetto-imbuto dannoso per il traffico, da modificare i parcheggi per residenti in via Sella, che sono troppo alti, via il cordolo di protezione della pista ciclabile, che non ha senso in una piazza pedonale. Per non parlare dei problemi legati alla sicurezza, soprattutto di notte, e alla necessità di mettere bagni pubblici, almeno in occasione degli eventi.

A fine novembre la giunta farà una

delibera di indirizzo che accoglierà tutte le osservazioni, di consiglio di zona 1, della commissione, dei milanesi, su cui si baserà il lavoro della Triennale, per elaborare un'idea di piazza temporanea. Budget: 200mila euro.

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