Celentano: «Salvare via Gluck? Tardi»

A Palazzo Marino non ne va bene una. Neanche un «omaggio» alla via resa nota da Adriano Celentano, sotto forma di vincolo. Via Gluck, Qt8, l'ex Paolo Pini e il Villaggio dei Fiori sotto tutela. Erano questi i quattro pezzi di città considerati «speciali» per motivi storici, sociologici, architettonici e culturali. La vecchia Milano operaia della case di ringhiera (via Gluck), il quartiere modello, una mostra di architettura a cielo aperto (Qt8), uno dei pochi esempi urbani di ospedali psichiatrici (ex Paolo Pini) e un quartiere nato come temporaneo per ospitare gli sfollati (villaggio dei fiori). E su questi pezzi di Milano il Comune ha avviato la richiesta di vincolo paesaggistico per queste aree che rappresentano un «patrimonio della città». «Una scelta che si configura sì come “omaggio” a chi ne ha diffusa la notorietà, ma soprattutto una via che aveva in sé elementi caratteristici di un modo d'essere di Milano - aveva ammesso il vicesindaco Lucia de Cesaris, delegata all'Urbanistica - via Gluck ha subito una grande trasformazione, ma resta un nucleo originario ed è la sua identità storica, popolare e sociale che vogliamo tutelare». La richiesta di tutela riguarda le case di a ringhiera nel tratto tra viale Lunigiana e via Bruschetti. Inoltre, per iniziativa di alcune associazioni e del Consiglio di Zona 2, al civico 14, dove Celentano è nato, verrà posta una targa con alcuni versi del testo presentato a Sanremo nel '66. «Non abbiamo sentito Celentano in questa fase - ha spiegato De Cesaris - perché è una celebrità e se lo si cerca è perché se ne vuole il sostegno. Noi valevamo fare una cosa in cui crediamo, non mettere una bandierina».
Ma è stato Celentano a farsi sentire: «Ringrazio gli amici della Martesana e tutti coloro che si sono adoperati per dare lustro a via Gluck - ha detto - anche se, pur comprendendo la motivazione affettiva nei miei confronti, non sono affatto d'accordo che sia un bene da tutelare come area di notevole interesse pubblico». «Questo lo si poteva dire - ha aggiunto - quando la via Gluck era davvero un bene da tutelare come quasi tutta Milano era un bene da tutelare, per non dire l'Italia intera. Ma oggi no. Oggi la via Gluck è una delle vie più brutte d'Italia».
Complessa anche la richiesta di vincolo - avviata dal Comune, ma tocca alla Sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici valutare - per l'ex ospedale psichiatrico Paolo Pini e il suo parco. Su una porzione del parco, infatti, insiste il progetto della Provincia (proprietaria dell'area) per l'housing sociale. Un progetto, però che «esiste solo sulla carta» per De Cesaris.

«Sulle aree di proprietà della Provincia lo stesso Pgt, varato da Palazzo Marino, conferma la possibilità di effettuare interventi di natura edilizia» ha replicato l'assessore provinciale alla Pianificazione Franco De Angelis ribadendo la volontà di Palazzo Isimbardi di andare aventi «nella logica concordata con l'assessore De Cesaris, di riconsiderare il progetto insieme con i cittadini e le associazioni» e riservandosi di predisporre «ulteriori verifiche di carattere giuridico». Nel Pgt l'area risulta edificabile e «ha valori di sensibilità paesaggistica - ribatte De Cesaris - ma noi chiediamo di più, il riconoscimento di condizioni che non possono essere modificate».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica