Il Molleggiato dà del «mollaccione» a Pisapia. La tua risposta sui platano abbattuti via Sammartini «non mi piace», «devi agire», «mi dai ragione ma non sferri il pugno». Ipotizza che sia già stato contagiato da quella «specie di malattia» che sboccia «immediatamente dopo la conquista del trono. Per non sbagliare si cerca di andare d’accordo un pò con tutti». Che Adriano Celentano si sia assunto il ruolo di personal coach del sindaco, «dagli addosso» e troverà la motivazione per fare meglio? O nasce il sospetto che il cantante abbia deciso di salire sul carro di Beppe Grillo. Una scelta ampiamente anticipata nel maggio di un anno fa, quando il Fatto quotidiano a tre giorni dal voto per Milano titolava a tutta pagina un intervento di Celentano: «Io sto con Pisapia, ma il futuro è a 5 Stelle». «L’avvocato - scriveva - «ci può traghettare verso il miracolo di sconfiggere anche il governo nazionale, per il vero cambiamento dico Mattia Calise». Oggi capogruppo e all’epoca candidato anti-Moratti e anti-Pisapia di un movimento «in cui si nasconde la Milano del futuro - assicurava Celentano - a Bologna in un anno e mezzo è salito dallo 0,7 al 12%».
E com’è come non è, mentre in Lombardia c’è grande agitazione per le prossime amministrative e un eventuale voto anticipato in Regione, dura da una settimana lo sproloquio del cantante contro il sindaco arancione che aveva supportato in campagna elettorale come colui che avrebbe liberato Milano dalla «cementificazione» del centrodestra. Tutto è iniziato con una lunga lettera-denuncia al Corriere della Sera sullo «scempio» dei 15 alberi di fianco alla Stazione Centrale. Pisapia si è giustificato punto per punto con uno due suoi (ex?) testimonial di peso. La società Grandi Stazioni ha iniziato da tempo la riqualificazione di quell’area - scrive al Corriere Pisapia - e malgrado le indicazioni tecniche date proprio dal Comune i lavori hanno danneggiato le radici», i controlli hanno «rilevato che l’entità dei danni era tale da compromettere la stabilità della maggior parte degli alberi».
La «buona notizia è che la società provvederà a mettere a dimora nuovi platani e alla loro manutenzione per tre anni, restituendo alla città ciò che le è stato tolto». Ieri, la seconda, dura lettera di Celentano a Pisapia. Questa volta pubblicata sul suo blog, perché secondo il Molleggiato anche il Corriere «imbosca» la questione. «Caro Sindaco, la tua risposta non mi piace.
Tu parli di buona notizia e ti esalti solo perchè GrandiStazioni provvederà alla spese di ripristino e alla piantumazione di nuovi platani, che comunque sia non potranno essere alti più di quattro o cinque metri, altrimenti morirebbero. L’importante, come dici tu, è “restituire alla città ciò che le è stato tolto”. Peccato però che ci vorranno almeno cent’anni». La cosa «che più impressiona di questo madornale errore fatto a tradimento, è che nel frattempo, stai perdendo un’occasione d’oro. Quella di iniziare a battere il pugno sul tavolo contro chiunque cerchi di minare la tua credibilità che, per il posto che occupi, non vale solo per Milano, ma per tutte le città d’Italia. Dovresti agire, avresti l’appoggio dei cittadini».
A sostenere la causa del verde (e di Celentano) lunedì in consiglio comunale era stato proprio il capogruppo dei grillini Calise, che ha prodotto un dossier per smascherare tutte le bugie del sindaco.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.