Gioia Locati
C'è un angolo di Milano quasi sprovvisto di nanoparticelle tossiche. L'aria è salubre e gli ambienti preziosi. Siamo al refettorio di Santa Maria delle Grazie, dove è esposto il Cenacolo. Si sa da tempo che il principale nemico dell'affresco leonardesco è dato dalle polveri sottili. Quell'insieme di impercettibili inquinanti (metalli, ceneri, nitrati, cemento) che i visitatori trasportano con gli abiti e che degrada irreparabilmente l'opera. Perciò, da diversi anni, l'aria del refettorio è depurata da un filtro sofisticato e silenzioso. Grazie a un corposo investimento (un milione), da quest'anno, il filtro è diventato più potente: immette 10.000 metri cubi di aria pulita (rispetto ai 3.500 precedenti) e permetterà di raddoppiare il numero dei visitatori giornalieri, passando da 30 ogni 15 minuti a 60. E c'è chi già immagina che, con questa tecnologia, l'Ultima Cena possa guadagnare 500 anni di vita.
La fetta più grossa dell'investimento arriva da Eataly, colosso del food, assieme al ministero per i Beni e le Attività culturali. «L'accoglienza è complicata quando c'è da proteggere un bene inestimabile - ha detto la direttrice del museo Chiara Rostagno - Se è vero che da cinque secoli quest'opera è in manutenzione, è anche vero che il mondo di oggi presenta altre sfide, come quella di contrastare l'inquinamento. Grazie all'innovazione e al dialogo con i privati, in due anni, siamo arrivati a questo risultato». Oltre all'aria pulita, i visitatori possono apprezzare i disegni preparatori dell'Ultima Cena, disposti in teche protette, giunti dalla Royal Academy Windsor.
Il nuovo impianto favorirà un incremento progressivo delle visite: «A febbraio verranno accolti gruppi di 35 persone, nel 2021 si passerà a 40. Il tetto massimo è di 60» ha spiegato Stefano L'Occaso, direttore del Polo museale lombardo. In un anno l'Ultima Cena richiama 420.000 visitatori, a fine dell'anno prossimo potrebbero arrivare 126.000 ammiratori in più.
«Ho accolto con entusiasmo la proposta di sostenere il progetto - ha detto l'ideatore di Eataly, Oscar Farinetti - È un'occasione per ringraziare Milano che tutti i giorni ci dà da vivere (siamo in 400) e poi per l'amore che porto a quest'uomo, l'uomo del quasi, quasi ingegnere, quasi scultore, quasi medico e pur sempre eccellente. Mi sento fortunato ad essere nato nel Paese che vanta la più alta percentuale di beni artistici grazie alle generazioni che hanno vissuto prima di noi».
In vista del cinquecentenario della morte di Leonardo, Eataly proporrà iniziative celebrative per raccontare la vicinanza del genio di Vinci al mondo del cibo. Nel 2019 saranno previste cene che approfondiranno gli studi di Leonardo sugli strumenti da cucina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.