Centraline bruciate a Lambrate: ritardi e un milione di danni

Centraline bruciate a Lambrate: ritardi e un milione di danni

Un milione di euro di danni solo per le infrastrutture e solo per la prima fase dei lavori. A tanto ammontano i danni dell’atto vandalico di domenica notte sulla linea Lambrate-Rogoredo. Ma la cifra è destinata a crescere, poiché bisognerà calcolare sia il costo dei materiali necessari a rimettere in sesto al linea sia il lavoro dei dipendenti e delle squadre dei tecnici. Nei prossimi giorni verranno fatte le stime di spese e tempi: per ora si parla di qualche settimana.
L’incendio ha rischiato di bloccare totalmente la circolazione dei treni. Mentre sono in corso le indagini della Digos, si fa il conto di tutto ciò che c’è da sistemare: una delle quattro cabine bruciate va totalmente sostituita, assieme a decine di chilometri di cavi. Ad oggi sono stati già cambiati 4-5 chilometri e, a quanto riferiscono i tecnici, «ci vorranno poi altre settimane per ristabilire la piena funzionalità».
A fare le spese della protesta dei No Tav (o chi per essi) sono i viaggiatori, pendolari in testa. Ieri i danni sono stati tamponati al meglio, con un solo treno soppresso e con i ritardi delle corse ridotti a pochi minuti (al massimo una decina), ma avrebbero potuto essere ben più sostanziosi. «È stato un atto criminale contro chi prende il treno» accusa l’assessore lombardo alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo.
L’allarme è scattato nel cuore della notte, alle 2,19, e subito si è messa in moto l’unità di crisi. Una corsa contro il tempo per tamponare il danno entro le prime luci dell’alba e garantire la circolazione sui binari. Le linee toccate sono state due, quella da Bologna e quella da Genova, e in tutto sono stati messi a rischio 150 treni, proprio le corse di chi viaggia per andare al lavoro o a scuola. I danni hanno riguardato anche i sistemi di distanziamento dei convogli mettendo a rischio la sicurezza della circolazione ferroviaria.
«L’incendio è parso subito doloso - spiegano i tecnici di Rfi e Trenord - oltre che per le scritte, per la traccia trovata di inneschi, probabilmente bottiglie incendiarie». Sarebbero infatti tre le bottiglie incendiarie rinvenute nella notte lungo i binari tra le stazioni di Lambrate e Rogoredo. Si tratta di bottiglie di plastica contenenti liquido infiammabile, di cui soltanto una è esplosa provocando danni a una centralina elettrica all’altezza di via Gatto.
Entro le 6.30 la linea da Bologna è stata ripristinata ma secondo Cattaneo «si è sfiorato il disastro. Atti come questi potrebbero portare il blocco totale del servizio regionale lombardo».
In realtà alle ore 9 su 273 treni circolati, il 96% aveva ritardi minori di 10 minuti, l’88% entro i 5 minuti. I problemi maggiori sono stati registrati sulla linea Stradella-Piacenza. Si è cercato di avvisare per tempo tutti i pendolari con annunci audio nelle stazioni. Tuttavia sulla linea Mortara-Milano non è stato possibile utilizzare gli altoparlanti poiché anche la rete audio ha risentito dei danneggiamenti ai cavi.

Facendo una prima stima dei danni e della reazione delle squadre di Trenord, l’amministratore delegato Giuseppe Biesuz trae le sue conseguenze: «La reazione dei nostri tecnici è stata tempestiva ma il danno è stato enorme».

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