Centrodestra incalza Sala e islam milanese

«Non bastano frasi di circostanza, le comunità ora guardino al loro interno»

I centri islamici tornano al centro dell'attenzione dopo la tragica notte di Nizza. Ma la politica si divide sull'analisi del fenomeno terrorismo. E sulle risposte. Insieme al candidato sindaco Stefano Parisi, i capigruppo comunali del centrodestra (Gianluca Comazzi di Forza Italia, Alessandro Morelli della Lega Nord, Manfredi Palmeri della Lista Parisi e Matteo Forte di Milano Popolare), hanno manifestato cordoglio per quello che definiscono un «violento e disumano atto di terrore», reso «ancor più disumano» per il fatto che «a pagare un tributo di sangue siano soprattutto bambini». Ma hanno anche sottolineato: «Non possiamo mancare di sottolineare la necessità che le classi dirigenti europea, nazionale e locale si affrettino a guardare in faccia un fenomeno, come quello del terrorismo di matrice islamica, senza ipocrisia né reticenza». «Governare oggi una qualunque città complessa e multietnica come Milano richiede anche soluzioni politiche a quello che ormai è sempre più un carattere della nostra epoca». Parisi ha dichiarato che «il terrorismo islamico è il grande nemico nel XXI secolo, di tutti gli uomini liberi, di ogni stirpe o credo religioso». E, chiedendo «percorsi chiari» sulla moschea, ha annunciato per lunedì una conferenza stampa con Maryan Ismail, la candidata uscita polemicamente dal Pd, accusato di aver scelto come interlocutore «la parte più oscurantista dell'islam». All'iniziativa sarà presente Forte, che ieri ha fatto riferimento alle dimissioni del vicepresidente degli imam di Francia, Hocine Drouiche. Ha sottolineato come le sue parole siano state «molto diverse da quelle sentite solo qualche giorno fa all'Arena civica, in occasione della fine del Ramadan, dove ancora una voltasi è ripetuto il refrain che i terroristi non sono islamici»; poi ha lanciato un appello: «Non basteranno le manifestazioni e le dichiarazioni di circostanza contro gli atti di terrorismo. Occorre una distinzione netta tra islam e islamismo, innanzitutto all'interno delle stesse comunità musulmane».

Sul dramma di Nizza è intervenuta anche la consigliera musulmana Sumaya Abdel Qader: «Il terrorismo - ha detto - è una modalità di lotta politica basata su atti di violenza indiscriminati. Incute paura, destabilizza e disorienta. Apre le porte ad altri fronti estremisti, che usano la demagogia populista, per cavalcare questa condizione e trarne vantaggio. Il terrorismo sta dunque funzionando». «Per questo - ha proseguito - mai come ora va rigettato in modo chiaro e netto. Mai come ora dobbiamo restare lucidi e trovare soluzioni concrete».

E, a proposito della Lega, che ha convocato un presidio in viale Jenner, sede di un discusso centro islamico, ha poi aggiunto: «Sposta la discussione su l piano sbagliato. Bisognerebbe essere tutti assieme ed esprimere solidarietà alle vittime».

AlGia

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