Cerba, tutto rinviato Sei mesi di tempo per avere un futuro

Quando chiedi del Cerba, il centro di ricerche biomediche, a qualche rappresentante di Regione e Comune ti senti regolarmente rispondere: «È un progetto in cui crediamo», «Ci interessa molto». Ma il dubbio serpeggia e ogni volta vien da chiedersi se verrà mai costruito. Da anni il polo scientifico voluto dall'oncologo Umberto Veronesi campeggia solo sulla carta. E lì resterà ancora. Almeno per sei mesi. Il collegio di vigilanza ha deciso che se ne riparlerà all'inizio del 2014.
Dopo il crac Ligresti, occorre tempo per trovare un altro soggetto che sblocchi il destino della città della scienza e per definire un atto integrativo dell'accordo. Dal canto suo il Comune di Milano sospende fino alla fine del 2013 la diffida alla curatela fallimentare di Im.Co, società del gruppo Ligresti ex proprietaria delle aree, in attesa del concordato fallimentare e del nuovo soggetto proponente.
«Ora le banche facciano la loro proposta» lancia la «sfida» l'assessore all'Urbanistica del Comune Lucia De Cesaris che, dal collegio di vigilanza di ieri, ha ribadito le garanzie sui terreni del parco agricolo Sud, sede a cui è predestinato il Cerba. Vale a dire: niente interventi sulle cascine, niente strutture di media vendita nè progetti residenziali sui terreni a fianco dell'istituto. L'assessore ha assicurato anche il congelamento degli oneri di urbanizzazione sul progetto. Se ne riparlerà l'anno prossimo.
La Regione Lombardia conferma l'interesse nel progetto ma non darà finanziamenti: «La Regione - spiega l'assessore alla Sanità Mario Mantovani - non è coinvolta in termini economici ma può solo dare il proprio sostegno alla crescita del progetto». A chiedere di tenere il portafoglio chiuso è anche la commissione sanità del Pirellone: «Sia mantenuta ferma la linea programmatica iniziale che non prevedeva alcuna forma di finanziamento regionale né in fase di realizzazione né di eventuali accreditamenti aggiuntivi rispetto a quelli attualmente in essere delle strutture sanitarie destinate a convogliare nel Cerba».
Più che «congelato», Legambiente sostiene che il progetto sia «decotto». Gli ambientalisti, che si battono per salvare il parco Sud dalle ruspe, avrebbero preferito una decisione definitiva per poter cominciare a ragionare su un'altra sede. Tuttavia sembra chiaro a tutti che il Cerba avrebbe senso solo se costruito a fianco dello Ieo di Veronesi. «Questo congelamento mantiene accese le speranze delle banche creditrici - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - con la quasi certezza che l'idea del campus biomedico resti a bagno in una melassa di appetiti speculativi che guardano a ben altre opportunità di realizzo immobiliare, in cui del Cerba resterà solo il brand».
Parecchie incognite anche sulla Città della Salute ma sembra esserci una schiarita sul nodo della sede.


Dopo i dubbi «ambientali» sollevati sulle ex aree Falck di Sesto San Giovanni, la commissione regionale alla Salute decreta che «non sono emerse soluzioni migliori per tempistica, economicità e logistica». Quindi potrebbe rimanere quella la sede per unificare Besta e Istituto dei tumori in un unico polo ospedaliero.

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