Serrate di stagione, come accadono quando si avvicina l'ora della prima di sant'Ambrogio e il momento sembra agli artisti il migliore per alzare la posta. E rivolte che ricordano gli anni recenti delle contestazioni più dure. È stata annullata la prima di «Histoire de Manon» in programma ieri sera al Teatro alla Scala con Roberto Bolle e Svetlana Zakharova. Il balletto, che era previsto in una forma scenica ridotta per via dell'annunciato sciopero dei tecnici di palcoscenico iscritti alla Cgil, non è riuscito nemmeno a muovere un piccolo passo sulla scena per l'assenza di tutti i tecnici aderenti ad altre sigle sindacali (Uil, Fials e Cisl) che non si sono presentati all'inizio del loro turno.
In un comunicato pubblicato sul sito della Scala si precisa che la scelta di non andare in scena è motivata dall'impossibilità di garantire la sicurezza degli artisti. La replica del balletto di sabato 14 ottobre andrà invece in scena regolarmente, così come la rappresentazione dell'opera «Wozzeck» in programma domani. Il teatro in una nota manifesta tutto il dispiacere per i disagi che si troverà a subire il pubblico, già pronto a vedere piroettare Roberto Bolle e invece costretto a rimanere a casa o almeno a trovare un programma per la serata meno coreografico.
«Siamo estremamente dolenti di annunciare che malgrado tutti gli sforzi la recita di questa sera non potrà aver luogo per l'assenza dei tecnici di palcoscenico. Trattandosi di uno sciopero dichiarato unilateralmente dalla CGIL mentre le altre sigle UIL, FIALS e CISL avevano deciso di lavorare, abbiamo sperato che si presentasse al lavoro un numero di tecnici sufficiente a piazzare il pavimento del ballo, senza il quale non è possibile andare in scena senza rischi per gli artisti».
I tecnici non sono stati sufficienti per aiutare a piazzare il pavimento, che ha caratteristiche particolari, dovendo agevolare volteggi, salti e atterraggi sulle punte. Non un banale parquet di casa. E così ecco la disfatta per il pubblico e il trionfo della Cgil, che sembra aver risollevato l'ascia di guerra messa a riposo durante i sei mesi dell'Expo. Se le cattive figure internazionali non ci sono state durante l'Espozizione universale, purtroppo adesso il Teatro torna alla solita musica. Fatta di minacce, spesso solo fatte ventilare, qualche volta messe addirittura in pratica. Come è accaduto ieri sera agli sventurati aspiranti spettatori di «Histoire de Manon». Niente pavimento, niente balletto.
«Queste condizioni minime non si sono verificate. Il Teatro alla Scala - prosegue la nota del Piermarini - ringrazia le etoiles , il Corpo di Ballo, l'Orchestra, il maestro David Coleman e tutti coloro che si sono adoperati fino all'ultimo perchè «L'Histoire de Manon» andasse in scena e si scusa con il pubblico per il disagio arrecato».
Non solo, come sempre accade in questi casi, arriverà il momento della riparazione per gli incolpevoli amanti del ballo.
«Tutti i biglietti saranno rimborsati. La Direzione del Teatro tenterà nuovamente di trovare una soluzione al problema. Il tema sarà affrontato nel prossimo consiglio di amministrazione». Basterà a consolare i delusi di questo sfortunato giovedì sera?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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