La Cgil si mette di traverso e non consente la firma del «Ponte intergenerazionale», un progetto presentato a giugno da Assolombarda e che grazie al programma sulle assunzioni giovanili realizzata dal ministro del Lavoro, consentirebbe l'assunzione a breve di alcune centinaia di giovani solo nel milanese. Un'iniziativa pronta per essere adottato anche in altre regioni e per la cui realizzazione Regione Lombardia ha già messo a disposizione 3 milioni di euro. Con il presidente di Assolombarda Alberto Meomartini che qualche giorno fa aveva addirittura minacciato di incatenarsi a Roma per sbloccare alla Corte dei conti la modifica che ne impediva l'esecutività immediata. «Si tratta - aveva spiegato Meomartini intervenendo al convegno dell'Unione Industriale sugli effetti della riforma Fornero - di favorire il part-time verticale per coloro che devono andare in pensione tra tre o quattro anni. L'azienda offre metà dello stipendio, ma contributi interi e contemporaneamente viene assunto un giovane». Le aziende avevano chiesto allo Stato un intervento «simbolico» pari a 4-5mila euro l'anno per il pagamento dei contributi, ma il ministro Elsa Fornero pur rispondendo di non avere disponibilità di fondi, era intervenuta a cambiare l'accordo di programma. E la Regione aveva dato la disponibilità a contribuire alla copertura dei costi.
Ieri l'incontro tra Assolombarda e i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil per cercare di chiudere, fissando vincoli e regole. E definendo obblighi e impegni per i lavoratori e l'impresa. «Il testo era condiviso e si poteva chiudere - racconta un partecipante al tavolo - ma la Cgil ha contrapposto un atteggiamento preconcetto e obiezioni cavillose». Il sospetto, per qualche sindacalista, è che l'ostacolo maggiore fosse la poca propensione della Cgil a firmare un accordo che favorisce l'occupazione giovanile finché la giunta Formigoni è ancora in carica. Sperando, magari, di raggiungere l'intesa quando eventualmente il colore dell'amministrazione sarà cambiato.
«Incomprensibile - ha detto il segretario generale aggiunto Uil Claudio Negro - l'atteggiamento tenuto dalla Cgil, tutto teso a porre ostacoli, paletti e vincoli ad un accordo che, senza comportare alcun obbligo per i lavoratori, favorisce l'entrata dei giovani nel mondo del lavoro. Poco comprensibile per la verità anche la scelta di Assolombarda che avrebbe potuto firmare con Uil e Cisl, ma ha ritenuto di doversi piegare al diritto di veto della Cgil». Rinunciando a un accordo che, utilizzando i fondi della Regione, consentirebbe a lavoratori cui non manchino più di tre anni alla pensione di passare, su base volontaria, a un contratto part time, avendo i contributi previdenziali corrispondenti al tempo non lavorato pagati dalla Regione. «E l'azienda - ricorda Negro - si impegna ad assumere giovani con contratti a tempo indeterminato per determinare un saldo occupazionale positivo». Non così pessimista l'assessore regionale Valentina Aprea. «Dobbiamo solo perfezionare la procedura - assicura - Stiamo semplicemente lavorando con l'Inps per garantire la copertura fiscale dei nuovi assunti». A gennaio, assicura l'Aprea, «potremmo già partire con le nuove assunzioni».
Non dovesse finire così, spiega Negro, le possibilità sono due: «O si fanno accordi di categoria, oppure la Regione utilizzerà i 3 milioni di euro con bandi pubblici e rapporti diretti con le aziende. E questo non sarebbe un bene».
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