La Cgil vuole spegnere Area C alle 17.30

Il sindaco Pisapia pensa di estendere la misura, il sindacato (come i commercianti) chiede di anticiparne la chiusura

La Cgil vuole spegnere Area C alle 17.30

Mentre i commercianti del centro sabato spegnevano le luci delle vetrine per la prima di otto sere, una protesta simbolica contro il crollo degli incassi in Area C, il sindaco Pisapia rilanciava il super-ticket. Il Tar nei giorni scorsi ha respinto quattro richieste di sospensiva al provvedimento, «è estremamente positivo, ci spingerà ad andare oltre». E oltre significa l’estensione della ztl fino alla Circonvallazione della 90/91, il progetto allo studio di Amat. Non prima della metà del 2013, visto che la giunta lanciando Area C nella Cerchia dei Bastioni il 16 gennaio ha fissato un periodo di sperimentazione di 18 mesi. E anche l’assessore alla Mobilità Piefrancesco Maran precisa che prima di allora e del completamento della M4 e M5 non è probabile una revisione dei confini. Ma «quando il consiglio comunale l’anno prossimo andrà a discutere del provvedimento definitivo ci sarà spazio per una disamina più approfondita». Il giudizio dei negozianti, che già contestano duramente il ticket nella Cerchia, è scontata: «Allargarlo? Sarebbe una pazzia - è tranchant Giorgio Montingelli, rappresentante dell’Unione del commercio e portavoce del Comitato contro Area C -. Gli incassi in centro tra ticket e crisi sono crollati già del 30/50%, significa mettere a rischio il 20 per cento del Pil cittadino». L’allargamento dei confini «ci fa pensare che questa giunta è sensibile ai centri commerciali extraurbani, è l’unica spiegazione».
Confcommercio chiedeva lo spegnimanto anticipato delle telecamere, il Comune ha già detto si (alle 18) nei «giovedì dello shopping», ma stentano a decollare. Sono già stati rinviati a fine mese perchè i negozianti infuriati non sono troppo disposti a collaborare - e mettere altri soldi - per creare eventi nelle vie. A dare un assist è la Cgil, «non ci dispiacerebbe l’idea che la chiusura di Area C fosse anticipata tutti i giorni alle 17.30, verrebbe incontro anche alle esigenze di tanti turnisti» afferma il segretario milanese Onorio Rosati. Il sindacato non è contrario a un’ipotesi futura di estensione dei confini, «quando si farà un bilancio strutturale saremo pronti a dire la nostra e forse con le tutele a turnisti e categorie produttive Area C sarebbe più utile che nei confini ristretti del centro». Ma nell’immediato o «tra sei mesi quando la giunta intende fare una prima valutazione sugli esiti, anticipare di due ore lo spegnimento delle telecamere sarebbe una correzione ragionevole». Cgil sulle barricate contro la vendita di quote Sea, anche se i proventi come ha spiegato l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci servono per acquistare 30 nuovi treni della M1, necessari a potenziare il trasporto pubblico per Area C. I sindacati oggi incontreranno Tabacci e hanno già minacciato lo sciopero: «No alla vendita di quote - attacca Rosati -, se l’assessore dice che è l’unica via per far quadrare il bilancio gli domando: cosa farà nel 2013? Meglio dismettere il patrimonio immobiliare, compresa la Galleria. E forse poteva fermarsi prima di annunciare il blocco all’aumento Irpef grazie all’operazione derivati, eravamo d’accordo ad un adeguamento».
Ha raggiunto quota 10mila la raccolta firme del Pdl contro Area C. L’estensione alla 90/91? «Non ci convince per niente - afferma il capogruppo Carlo Masseroli -, più ci si allontana dal centro e meno c’è disponibilità di trasporti pubblici. Non bisogna essere ideologici, sappiamo che dal punto di vista ambientale non ci sono reali benefici.

Vogliamo una città meno collegata? Rischiamo di nuocere all’economia cittadina». E mette in dubbio i dati diffusi da Amat sul calo del Pm10 in Area C, «non è proprio un ente terzo. E la centralina in piazza Duomo dove non passano auto non ha senso».

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