Cronaca locale

Chi ha creato il buco nero di via Gola

La bomba non è un caso: un pezzo di città è in balia di abusivi e spacciatori. E qualcuno si è voltato dall'altra parte

La bomba che ha svegliato domenica all'alba il Ticinese, potrebbe aver anche fatto aprire gli occhi alla città, su uno dei suoi buchi neri. Forse il peggiore. Il quadrilatero Gola, Pichi, Borsi, Alzaia, coacervo di delinquenti, antagonisti, clandestini e spacciatori. Qui comandano «loro» e chi osa lamentarsi, come Giuseppe Gissi, si ritrova il bar devastato da un bomba. «È vero, abbiamo atteso troppo, causa però dell'atteggiamento buonista del Comune» accusa Gallera. «Falso non abbiamo mai abbassato la guardia» replica Palazzo Marino in un palleggio di responsabilità.

Via Gola al Ticinese è il cuore del quartiere «rosso» e problematico: qui al 16 avevano fatto in «nido» gli anarco insurrezionalisti dell'Orso, acronimo di Officina di Resistenza Sociale. Da dove vennero sgomberati nel 2006, quando però la situazione non era ancora sfuggita di mano: le occupazioni allora erano ferme a 108. Poi il lento inarrestabile degrado e già nel 2013 gli alloggi invasi salivano a 189. In questo clima i vecchi militanti dell'Orso sono tornati a occupare a pochi passi dal primo circolo, chiamandolo «Cuore in Gola». E ora il quartiere è in mano loro e gli alloggi invasi sono diventati 212. In mezzo disordini di tutti i tipi, come quando in novembre dopo una manifestazione hanno assaltato il commissariato. E soprattutto la saldatura, o quanto meno la protezione reciproca, con le bande di criminali, clandestini e spacciatori. Le stesse che, entrate in atrito con Gissi, l'hanno punito con una bomba davanti al «Bridge caffè».

«Abbiamo atteso troppo lasciando degenerare la situazione ma la responsabilità va in gran parte attribuita alla Giunta Pisapia» risponde il sottosegretario regionale Giulio Gallera. «Basti ricordare le dichiarazione dell'ex assessore Lucia Castellano per la quale “Occupare in stato di necessità non è reato”. E ancora non mettendo a disposizione servizi sociali e strutture. Così gli sgomberi in città sono scesi del 50 per cento rispetto all'amministrazione Moratti. Fino a quando lo scorso autunno la situazione è stata presa in mano dal Prefetto che ha disposto un piano di sgomberi che comprende anche via Gola. Certo si tratta di interventi “pesanti” da concordare con tutti i soggetti coinvolti ed eseguire con grande intelligenza per evitare conflitti sociali esasperati. Ma il concetto è ormai chiaro. A Milano non ci sono zona franche neppure al Ticinese». Pronta la replica di Palazzo Marino «Sotto l'amministrazione Pisapia gli sgomberi sono aumentati: Nel 2014 oltre 1.000 in flagranza (670 nel 2010), 160 quelli programmati». Scordandosi che però Gallera indicava gli anni critici nel triennio 2011-2013. «Per quanto riguarda via Gola, l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli ha posto per primo la questione da discutere domani al Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza». Intanto via Gola e i suoi abitanti onesti aspettano.

E sperano sia la volta buona.

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