Fabio Altitonante, coordinatore milanese di Forza Italia, come vede il partito alla ripresa dell'attività politica?
«La grande sfida vinta da Berlusconi nel 1994 è stata attrarre persone lontane dalla politica ma che si sono sentite coinvolte grazie a un progetto per il Paese. Oggi non ci riusciamo più ed è giusto che Parisi raccolga la sfida di Berlusconi per riattrarre tutte le energie positive».
Come valuta il ruolo di Parisi?
«È un ruolo positivo per Forza Italia. È stato scelto da Berlusconi per ridare energia al partito soprattutto a livello nazionale, perché a Milano è già accaduto, proprio grazie alla sua candidatura».
Qual è stata la forza del modello Milano?
«Includere e non escludere, rispettando anche punti di vista differenti da quelli di Forza Italia ma coerenti con un progetto di centrodestra».
La convention milanese del 16 e 17 settembre è un nuovo punto di partenza?
«È positiva perché l'obiettivo è recuperare oppure coinvolgere energie positive oggi esterne alla politica e invece necessarie, anzi indispensabili per avere un progetto nazionale di governo del centrodestra».
Le piacerebbe Parisi candidato premier?
«Non è all'ordine del giorno. Dobbiamo avere un centrodestra credibile a guida Forza Italia che si possa candidare a governare l'Italia».
Con o senza la Lega?
«Con la Lega. Stefano Parisi ha lavorato per includere ed è la condizione per avere un centrodestra competitivo».
In Forza Italia ci sono forti resistenze a Parisi.
«La paura del cambiamento è nella natura umana. Sbaglia chi teme che con Parisi possa perdere posizioni consolidate di potere: la concorrenza porta sempre miglioramenti».
Chi lo teme?
«C'è una classe dirigente, in particolare romana, che ha paura dell'ingresso di energie fresche in Forza Italia. Mentalità ormai inaccettabile».
Vede questi problemi anche a Milano e in Lombardia?
«A Milano abbiamo dimostrato di essere una squadra fresca, schierata a fianco di Parisi con entusiasmo».
Quali sono adesso gli ostacoli principali per Forza Italia?
«Il problema è chi vuol far naufragare questo progetto con divisioni e polemiche inutili».
Un consiglio per Parisi?
«Inserire energie nuove e valorizzare gli eletti che hanno dimostrato di saper fare».
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