Era una bella giornata, l'altro giorno, e nel primo pomeriggio una bambina di cinque anni è uscita di scuola, la Porta-Agnesi di via Quadronno. Tranquilla, è tornata a casa. La piccola, che frequenta da poche settimane la prima elementare, ha pensato di scappare durante l'ora di religione insieme a altre due compagne. Una si è pentita subito ed è rimasta in classe, un'altra è stata fermata dalla maestra mentre l'altra ancora è riuscita nel suo intento. Poco dopo le 15, la bambina ha chiesto di andare in bagno, ha preso lo zaino appeso nel corridoio, è scesa di un piano, ha attraversato il cortile ed è riuscita a passare sotto il cancello principale d'accesso che dà sui giardini, dedicati a una grande fuggitiva, Oriana Fallaci. Ha percorso le poche centinaia di metri da via Quadronno a via Anelli, dove abita.
Dopo circa dieci minuti, la sua compagna di classe ha posto la stessa domanda, ovvero di andare in bagno. La maestra di religione è uscita in corridoio, l'ha vista mentre cercava di prendere lo zaino. La piccola ha spiegato di voler imitare la sua compagna e tornare a casa. La polizia allertata è giunta alla Porta-Agnesi dopo pochi minuti così come Lorenza Terenziani, dirigente scolastico dell'Ics di via della Commenda, di cui la Porta-Agnesi fa parte.
Nel frattempo la madre della bambina fuggita ha chiamato la segreteria dicendo che la piccola era a casa. I genitori della bambina e i nonni sono stati poi ascoltati a scuola dalla polizia. Ieri mattina la dirigente scolastica ha ricevuto una delegazione di madri e padri della stessa classe, allarmati per l'accaduto. «Il fatto è grave - commenta l'avvocato Alessandra Stefano di Pavia, esperta in questi casi -. L'articolo 591 del Codice Penale implica una responsabilità delle persone che avevano in custodia la piccola. Credo che la Procura della Repubblica dovrebbe intervenire d'ufficio. Sembra impossibile che una bimba di cinque anni possa attraversare una scuola senza che nessuno se ne accorga». La letteratura delle fughe infantili è infinita. Il 15 novembre del 2012 due bimbi di 10 e 11 anni hanno lasciato la classe per andare a Segrate a trovare un amico. Nelle Marche si registra persino un'evasione dalla scuola materna di due pargoli di 4 anni, a Campofilone l'8 febbraio 2014.
«Un bambino di cinque anni che chiede di andare in bagno deve essere controllato. Non dico che venga accompagnato, ma tra la classe e la toilette ci dovrebbe essere una persona in grado di seguirlo» commenta ancora l'avvocato Stefano. «Quanto è accaduto rappresenta una grave smacco per la nostra scuola - ha detto Lorenza Terenziani -.
Procederò a una minuziosa ricostruzione dei fatti sia da parte del personale ausiliario sia da parte dell'insegnante, quindi deciderò quali provvedimenti adottare». Non è semplice costruire la città a misura di bambino di cui si parla. I bambini pongono una domanda: qual è il confine tra la libertà dell'infanzia e la legge?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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