Cronaca locale

"Ci sono i centri sociali": va a vuoto il bando per un ostello alla Fabbrica del vapore

Nessuna offerta per l'assegnazione degli spazi della Fabbrica del vapore per la realizzazione di un nuovo ostello a Milano

"Ci sono i centri sociali": va a vuoto il bando per un ostello alla Fabbrica del vapore

Nel 2019, il Comune di Milano ha aperto un avviso pubblico di consultazione per la realizzazione di un ostello al secondo piano dell'edificio della Fabbrica del vapore. Il complesso è uno dei simboli dell'espansione industriale di Milano a cavallo tra il XIX e il XX secolo e con la sua struttura in stile Liberty è uno degli edifici più eleganti di quel tipo. Venne realizzata nel 1899 per ospitare i macchinari della ditta Carminati & Toselli, che operava nel settore della riparazione e vendita di materiale relativo a ferrovie e tramvie​. Oggi è un polo multifunzionale completamente riqualificato e il Comune voleva che vi sorgesse, appunto, anche un ostello. Tuttavia i piani dell'amministrazione di Milano non sono andati come si auspicava Beppe Sala.

Al 9 dicembre, termine ultimo del bando di Palazzo Marino, nessuna offerta è stata presentata. A dicembre dello scorso anno erano state approvate dalla giunta le linee di indirizzo per la realizzazione di un ostello alla Fabbrica del vapore, al secondo piano della palazzina Liberty e all'inzio del 2021 era stato pubblicato l'avviso pubblico per l'affidamento di 448 metri quadrati suddivisi su due piani. La gestione dell'impresa sarebbe stata affidata al vincitore del bando per un periodo di 9 anni.

Non c'è da stupirsi che nessuno abbia ritenuto conveniente presentarsi per provare ad averne la gestione, come sottolinea anche Silvia Sardone, consigliere comunale della Lega a Palazzo Marino. Infatti, l'esponente leghista fa notare che "quegli spazi sono occupati abusivamente dal Tempio del futuro perduto. Altro non è che un centro sociale abusivo che fa incassi in nero alla faccia dei commercianti regolari vessati dai controlli". Difficilmente un imprenditore vorrà investire capitali "finché la sinistra non abbandonerà la propria ideologia sgomberando l'immobile". Ma fino ad allora, come evidenzia la Sardone, "sarà praticamente impossibile che qualcuno si faccia avanti. Non è così strano, anzi".

La mancata assegnazione dello spazio, che avrebe dato a Milano ulteriori possibilità, è l'ennesima dimostrazione di come "la giunta Sala applichi due pesi e due misure quando di mezzo ci sono i centri sociali: la bilancia pende sempre a loro favore e questa è un'ingiustizia a cui bisogna velocemente porre fine".

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