Il Ciak apre le porte ai fedeli che però non vogliono pagare

I musulmani di viale Jenner pregheranno al teatro Ciak in via Procaccini. A un giorno dall’inizio del mese di Ramadan almeno questo sembra assodato. Su un aspetto non secondario della questione però resta il giallo: chi pagherà?
Il direttore dell’Istituto islamico Abdel Hamid Shaari ha le idee molto chiare su questo: «Non tocca a noi, non ci riguarda. Noi la nostra sede ce l’abbiamo, ed era sufficiente perché conteneva 6-700 persone senza problemi. Per il Ramadan l’abbiamo usata per 20 anni senza alcun problema e senza pregare in strada. Ora ci ordinano gentilmente di andare da un’altra parte, e noi obbediremo, ma non vedo perché dobbiamo sopportare un altro onere economico. Non l’abbiamo chiesto noi di andare lì, non è una nostra esigenza».
Il centro islamico dunque non pagherà. Eppure il direttore del Ciak aveva fatto sapere che avrebbe concesso il teatro a condizione che fossero rimesse le spese di gestione. Anche quelle dello scorso anno, rimaste in gran parte inevase.
«L’anno scorso io ci ho rimesso - ha spiegato il direttore Gian Mario Longoni -. Abbiamo avuto solo 5mila euro, praticamente il costo della luce per una settimana. E attenzione, io sto parlando dei costi della struttura, non del prezzo». «A queste condizioni - aveva detto - io non ci posso stare. Se voglio fare beneficenza la faccio in privato e volontariamente. Non in questo modo. Se le condizioni sono queste non siamo disponibili a ospitare la preghiera dei musulmani».
La prefettura fa sapere che la questione è stata risolta «grazie all’intervento del Comune». Palazzo Marino al contrario lo esclude: «Noi non ci metteremo neanche un euro», ha assicurato il vicesindaco Riccardo De Corato.
La scelta di confermare il Ciak è stata fatta dal prefetto con il consenso del Comune e dello stesso centro islamico di viale Jenner, dopo l’esperienza tutto sommato positiva dello scorso anno.


La scelta è stata fatta attraverso un canale che ha già funzionato per risolvere il caso della preghiera del venerdì, quella che aveva in effetti creato i veri problemi sulla via e sui marciapiedi di viale Jenner: il mediatore è stato Divier Togni, proprietario del Palasharp e anche del teatro tenda di via Procaccini.
Ma il gestore del Ciak, Gian Mario Longoni, anche oggi esclude categoricamente che la concessione possa essere stata a titolo gratuito.

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