Cinema e letteratura, la coppia che... scoppia

Dai classici adattati nei film ai dialoghi impossibili

Stefano Giani

Sullo sfondo c'è un fantasma. Il maestro del brivido. Alfred Hitchcock. E tra le pagine, lo scrittore ombra sembra materializzarsi. Il titolo - Il libro che visse due volte - d'altra parte, non nasconde il legame con Vertigo, tradotto in italiano La donna che visse due volte, ma prima di diventare un volume è stato un ciclo di film proiettati nel cortile della Sormani. Il nesso è tutto qui. Cinema e letteratura. Perché la Settima Arte, prima di approdare alla fase realizzativa delle riprese, è scrittura. E ciò è ambivalente. I romanzi sono - spesso, se non sempre - la matrice da cui nasce una pellicola. Ma la macchina da presa può diventare quella che Alexandre Astruc, regista modesto, ma teorico immenso, definì caméra stylo. Il teorico della Nouvelle vague la vide proprio alla stregua di una penna. Qualcosa che scrivesse pur sempre. Stavolta, per immagini.

Il nesso tra le due discipline è il soggetto del volume che Pino Farinotti presenta oggi alle 18 alla Hoepli. Con lui, l'editore Ulrico Carlo Hoepli e l'accademico della Crusca, Angelo Stella. Il libro che visse due volte (Metamorfosi, 18 euro) è stato scritto in otto anni ed è un'antologia degli interventi di Farinotti - insignito nel 2003 dall'allora presidente Ciampi come Benemerito della cultura «per la sua attività di enciclopedista, docente, saggista e narratore» - su Mymovies, Libertà e Corriere della sera. Ne escono pagine godibilissime, arricchite dal gusto e dalla leggerezza che pervade, ad esempio, i dialoghi impossibili. Napoleone che scrive a Berlusconi. John Ford che tira le orecchie a Tarantino. Michelangelo che si fa spiegare il cinema da Gesù Cristo. O il sommo poeta alle prese con una lingua che non conosce per i troppi neologismi.

Cinema e letteratura, insomma, incrociano i loro passi e uniscono il cammino con le proprietà di ognuna. Raccontare per immagini non è identico alla parola scritta. Cambiano struttura e dinamica. Farinotti tocca i classici e la contemporaneità con la disinvoltura e il rispetto dovuto a opere che fanno parte del patrimonio delle biblioteche, ma non disdegna di soffermarsi su pellicole recentissime nate da romanzi meno conosciuti, per la fortuna di case editrici, prontissime a mettere sul mercato le opere, per lo più ignorate, da cui sono tratte. Gattopardi e ladre di libri. Anna Karenina e Johnny Depp nei panni di Hunter Thompson e il suo «gonzo journalism». Le cronache del rum puzzano di alcol e sbronze. Descrivono sensazioni, non fatti. La lente distorcente della droga ne filtra gli effetti.

Il film non fu memorabile ma, su quel set, il pirata dei Caraibi incontrò la bella Amber Heard. Perse la testa e la sposò, dopo aver lasciato Vanessa Paradis che gli regalò due figli. Era il 2011. Dopo un lustro, Jack Sparrow e la sua bella sono in tribunale. Accuse di abusi. Divorzio. È storia di oggi.

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