Il cinema racconta il nuovo volto del Brasile

Tra le tante chicche offerte dalla Cineteca Italiana - nello storico Spazio Oberdan e nelle sala del nuovo Museo del Cinema Mic - c'è una rassegna dedicata alla cinematografia e alla cultura contemporanea brasiliana. Un evento da non perdere non solo per gli appassionati del genere ma per tutti i cinefili, dal momento che Agenda Brasil è una di quelle rassegne non certo buona per tutte le stagioni; al contrario - un po' come avviene per il «Far East Film» festival di Udine dedicato ai nuovi talenti del cinema asiatico - permette una volta all'anno uno sguardo a volo d'uccello su quello che hanno da dire nel «Naso del mondo» in quanto a cinematografia. Considerato il livello dei brasiliani nelle arti contemporanee, architettura e soprattutto musica, può valere la pena scoprire idee e talento dei nuovi registi in un continente che in questi ha subito così profonde trasformazioni a livello sociale ed economico. Giunto alla sua quarta edizione e promosso dall'Associazione culturale Vagaluna, il festival presenta fino a giovedi una selezione delle pellicole più interessanti prodotte in Brasile, alcune delle quali hanno ricevuto premi nazionali e candidature all'Oscar come miglior film straniero. «La rassegna che nelle passate edizioni si era soffermata in particolar modo sui filoni riferiti al periodo di dittatura militare e quello del mondo che ruota attorno le Favelas -dicono i curatori- quest'anno porta sul grande schermo storie che narrano di un Brasile che sta mutando, ma tutt'ora permeato da una marcata differenziazione sociale e da un razzismo strisciante». È questo il caso di «Casa grande» di Fellipe Barbosa e «È arrivata mia figlia» di Anna Muylaert, indicato per la corsa agli Oscar 2016. Non manca l'attenzione su aspetti più tradizionali della cultura brasiliana, ma con un approccio inedito, come nel documentario Samba & Jazz di Jefferson Mello (stasera alle ore 21.15 allo Spazio Oberdan), dove l'universo musicale di Rio viene messo a confronto con quello di New Orleans, o con l'innovazione artistica portata nelle sfilate di Carnevale narrata da Paulo Machline nel biopic «Trinta».

Tra i film in cartellone non mancano quelli che indagano il rapporto con la letteratura come «Capitães da areia» di Cecilia, nipote di Jorge Amado e «O vendedor de passados» di Lula Buarque tratto dal libro dell'angolano José Eduardo Agualusa. (Info: www.cinetecamilano.it).

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