Un mezzo flop politico ma i disagi di sempre per la manifestazione dei «valsusini» locali contro la linea ad alta velocità Torino Lione. Sotto le arcate di Cadorna si sono ritrovati in poche centinaia, ritardando di unora la partenza del corteo, proprio per aspettare gli ultimi ritardatari. Poi il solito giro, cerchia dei Navigli fino al Ticinese e quindi San Vittore, tra slogan, petardi e scritte. Nel corso della giornata invece, altri «No Tav» avevano occupato per pochi minuti la stazione di Arcore e Banca Intesa a piazzale Loreto.
Mentre dunque nella Val Susa vera, i tecnici iniziavano i sopralluoghi in vista degli espropri, in città i centri sociali si mobilitavano per una grande manifestazione. Appuntamento alle 18 in piazzale Cadorna, ma allorario convenuto i dimostranti erano più o meno i soliti quattro gatti. Gli organizzatori di guardavano in faccia e decidevano di ritardare la partenza per attendere larrivo di altri «compagni». Unora di attesa poi alle 19 i «No Tav» si sono guardati in faccia e decidevano di partire alla conquista della città. A essere molto generosi 500 persone, le solite facce note, soprattutto attivisti del Cantiere e dei Corsari, i due centri sociali che monopolizzano da qualche anno il movimento antagonista. Questa volta niente botte tra loro per conquistare la testa del corteo, anzi tutti serenamente a braccetto dietro un unico striscione. Parole dordine «Giù le mani dalla Val Susa» ma anche «Liberi tutti, liberi subito», riferito agli ultimi «compagni» ancora in carcere dopo la grande retata disposta dalla Procura di Torino per gli scontri dellestate scorsa.
Il corteo si è mosso tutto sommato tranquillamente, guardato a vista da un discreto servizio dordine. La polizia locale provvedeva a chiudere le strade, creando i soliti ingorghi e mandando in bestia i pendolari che stavano rientrando a casa. Lungo il percorso non sono mancati i soliti petardi, fumogeni e le scritte sui muri. Il corteo ha poi deviato verso il Ticinese, imboccando viale Coni Zugna per sbucare poi in piazza Aquileia dove i manifestanti hanno sbraitato un po sotto il carcere, lanciando le ultime bombe carta, prima di sciogliersi.
Si è così conclusa una giornata iniziata di buona ora ad Arcore, quando tra le 7.40 e le 8 una quindicina di manifestanti ha invaso la stazione ferroviaria, interrompendo la circolazione della Milano-Lecco e Milano-Bergamo. Sul posto è intervenuta la Polfer di Monza, ma i manifestanti si erano già allontanati autonomamente, dopo aver distribuito volantini per le strade del comune brianzolo. «Continua lincomprensibile protesta dei «No Tav» che ha come pervicace obiettivo rendere impossibile la vita dei pendolari - ha commentato lassessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo - da una parte chiedono che le risorse per lAlta velocità vengano destinate ai treni dei pendolari, dallaltra si creano ritardi e disagi ai convogli regionali».
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