Cronaca locale

Isolata e picchiata”. Parla Cristina, aggredita dalle borseggiatrici

Cristina, che coraggiosamente ha impedito un furto, ci ha raccontato quei minuti terribili che le sembravano non passare mai. Ecco la tecnica utilizzata per rubare e passarsi la refurtiva

“Isolata e picchiata”. Parla Cristina, aggredita dalle borseggiatrici

Stava per prendere il metrò, quando è stata aggredita dalle borseggiatrici. Noi de IlGiornale.it abbiamo voluto contattare Cristina, che studia a Milano, per farci raccontare dalla diretta interessata quanto accaduto. La studentessa ci ha spiegato che si trovava alla fermata della linea rossa Cairoli quando ha visto una borseggiatrice, forse alle prime armi, cercare di rubare il portafoglio a uno straniero. Avendo fatto cadere per sbaglio l'oggetto a terra, la malvivente ha cercato di far credere all'uomo che qualcun altro avesse tentato di derubarlo, indicando proprio Cristina. Lo straniero, che non parlava bene italiano, ha però capito poco e niente e si è allontanato. Poco dopo ecco un altro tentativo di furto, al quale però è intervenuta la studentessa che, senza paura, ha detto chiaramente alla ladra che la stava guardando e che doveva smettere subito.

"Hanno fatto muro intorno a me"

A quel punto tutte le borseggiatrici presenti hanno fatto squadra e sono corse in aiuto della loro complice, con l’obiettivo di vendicarsi e dare una lezione alla ragazza che stava mandando a monte il loro lavoro. Cristina ci ha raccontato che all’improvviso l’hanno circondata e hanno iniziato a tirarle addosso oggetti vari, prendendola anche per i capelli e facendole male. Qualcuna deve anche averle afferrato le mani graffiandola. Come lei stessa ha ammesso, l’aggressione non è durata molto tempo, ma quei minuti sono sembrati a lei una eternità. Anche perché nessuno dei viaggiatori si è accorto di nulla né era in grado di vedere cosa stava accadendo, perché le borseggiatrici"si erano messe tutte intorno a me per togliere la visuale alle altre persone presenti". Al massimo avrebbero potuto sentire i suoi lamenti e sue urla, ma con i rumori in metropolitana anche questa non era una impresa facile.

La tecnica per rubare e passarsi il bottino

Al telefono, Cristina ci ha confermato quello che avevamo notato anche noi quando abbiamo girato il reportage in Stazione centrale, ovvero che "queste ragazze sono vestite bene e si muovono tutte tra un vagone e l’altro portando un giubbotto sul braccio" per nascondere il furto. La tecnica utilizzata da queste professioniste consiste infatti nello sfilare il portafogli dalla borsa del malcapitato, nascondendo la movenza con il soprabito e passando a una complice il bottino, sempre usando il giubbotto come paravento. Più volte, durante la nostra chiacchierata, Cristina ha ribadito che "Milano non è una città sicura e negli ultimi 4 anni è peggiorata". Ma anche che l'unico a non accorgersi di questo degrado è proprio il sindaco Giuseppe Sala, secondo il quale la città da lui amministrata è sicurissima.

"Milano non è sicura"

La studentessa invece, come gran parte dei cittadini, non si sente tranquilla quando deve utilizzare la metropolitana, anche perché i poliziotti non possono fare molto visto che, come hanno ammesso gli agenti stessi con Cristina, sanno che il giorno dopo le borseggiatrici tornerebbero comunque in libertà. Metropolitana a parte, la temeraria ragazza ci ha raccontato anche di quando aveva inseguito un ladro che aveva rubato il telefonino a una sua amica in via Lecco. Anche in quel caso aveva rischiato grosso, visto che in seguito aveva incontrato nuovamente quel malvivente per strada ed era stata da lui riconosciuta. E per il sindaco Milano sarebbe una città tranquilla.

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