Clandestino pregiudicato violenta una ragazza nel palazzo del degrado

Lei lo aveva lasciato, poi denunciato per stalking L'ha portata e stuprata nella casa degli abusivi

(...) Certo, si capisce che la signora Marzia R., residente in via Adriano, a Crescenzago, con il marito e due figli, non voglia sentir ragione. Gli elementi della brutta storia che poteva essere evitata, in questo drammatico stupro, ci sono tutti: il marocchino clandestino e pluripregiudicato, la vittima (in quel momento un po' fragile dal punto di vista personale) che aveva già denunciato il suo ex per stalking, il palazzo del degrado contro il quale tanti puntano il dito perché non è stato fatto qualcosa prima del dramma.

Del resto la giovane donna una relazione con questo 35enne conosciuto in zona a settembre 2015 l'aveva avuta. Era capitato in un momento un po' difficile della sua vita: la ragazza aveva perso il lavoro, litigava in casa. E in quell'uomo forse aveva trovato, in qualche modo, l'affetto che le era mancato. Tutto era filato liscio per 4 mesi poi la 25enne, all'improvviso, aveva cambiato idea. Troncando con lui. La loro era stata una storiella in un brutto momento, ma lei sentiva che non poteva più stare con lui. Così aveva dovuto essere decisa, addirittura un po' brusca, perché lui proprio non ne voleva sapere di lasciarla andare per la sua strada. La giovane era stata molto determinata. «Non ti voglio più vedere, non farti nemmeno più sentire, capito? È finita». L'uomo aveva iniziato a perseguitarla al punto che a gennaio la ragazza era già in un commissariato a sporgere denuncia per stalking. Il 35enne rischiava parecchio: senza fissa dimora né documenti, con precedenti per droga, resistenza, reati contro il patrimonio, sarebbe stato meglio se quella storiella se la fosse scordata in fretta lasciandola in pace. E per un po', infatti, non è accaduto nulla.

Poi domenica all'alba, sono le 5, la ragazza sta rientrando in casa, dopo aver passato la notte in compagnia di alcuni amici. L'uomo, il suo ex, proprio in quel momento si trova nei paraggi, sta andando a dormire nello stabile dei disperati all'angolo tra via Adriano e via Mulas. Lui le si avvicina, le chiede di avere un rapporto sessuale, lei rifiuta decisa, così l'uomo, minacciandola con un coccio di bottiglia, la prende sottobraccio fino a stringerla, la conduce in una delle stanze dello stabile abbandonato e lì la violenta per circa due ore. La 25enne, senza cellulare, non potrà chiedere aiuto chiamando i carabinieri se non verso le 7, quando il marocchino si addormenta e lei riesce a scappare a casa e a chiamare i carabinieri. Gli altri disperati presenti nel palazzo al momento dello stupro più tardi testimonieranno di aver sentito le grida della giovane, ma ammetteranno di non essere intervenuti per chiamare i soccorsi.

I militari della compagnia Porta Monforte arrestano l'extracomunitario, mentre ancora sta dormendo. Lui, che non sembra sorpreso, li segue in caserma. Ora è a San Vittore.

Sul suo futuro il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, dal suo profilo Facebook, mostra di avere le idee chiare: «Ribadisco la pena a cui lo condannerei io: niente carcere in Italia, castrazione chimica e poi in galera al suo Paese. Non è cattiveria, per me è buon senso. Che ne dite?».

Paola Fucilieri

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