Colf e badanti ai livelli pre Covid. Gli assunti saliti del 5,7 per cento

In regione è straniero un collaboratore su quattro

Colf e badanti ai livelli pre Covid. Gli assunti saliti del 5,7 per cento

In Italia per il secondo anno consecutivo crescono i lavoratori domestici. Nel 2021 con 961.358 addetti si è registrato un aumento del 2 per cento rispetto all'anno precedente e del 12 per cento rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia. Gli incrementi degli ultimi due anni riportano così i dati di occupazione di colf e badanti, cuochi bambinaie e autisti, ai livelli del 2013 dopo un lungo periodo di declino durato ben sette anni.

Due i motivi di questo trend positivo: il lockdown che da marzo 2020 ha agevolato un'emersione spontanea di molte posizioni irregolari per consentire ai lavoratori (soprattutto italiani) di potersi spostare per raggiungere il luogo di lavoro e successivamente il «Decreto Rilancio» che da giugno 2020 ha regolamentato l'emersione agevolata di rapporti di lavoro irregolari.

Secondo l'ultimo aggiornamento del Report 2022 dell'Osservatorio Inps sul lavoro domestico in Italia elaborato da Nuova Collaborazione, il fenomeno della crescita degli «addetti alla casa» è molto forte in Lombardia, che segna un +5,7 per cento. Regione che per altro concentra il maggior numero di lavoratori domestici stranieri con 149.215 (il 22,2 per cento del totale dei lavoratori domestici stranieri) contro i 35.591 italiani. La maggior parte (35,8 per cento del totale) proviene dall'Europa dell'Est, seguono Sud America (7,5 per cento) e Asia Orientale (7,3 per cento). Per quanto riguarda la tipologia di lavoro svolto, il 53 per cento dei lavoratori è colf, il 47 per cento badante.

Secondo i dati del Report 2022 in Lombardia nel 2021 lavorano prevalentemente le donne (150.196 contro 34.610 uomini).

A livello territoriale, nel 2021 colf e badanti lavorano maggiormente nel Nord-Ovest, con 293.521 lavoratori (30,5 per cento) e al Centro con poco più di 257.678 lavoratori (26,8 per cento). Il lavoro domestico in Italia si conferma una professione «senior»: la fascia di età più numerosa è quella compresa tra i 50-e i 54 anni (163.

748 lavoratori, pari al 17 per cento del totale), cui seguono i 55-59enni (154.037) e i 45-49enni (138.124). Gli over 60 sono complessivamente 184.520, pari al 19,2 per cento del totale, m entre solo il 2,5 per cento ha meno di 25 anni.

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