Collezionisti in via Turati per riscoprire l'antico

Fino a domenica la mostra mercato che espone le opere di 66 gallerie. Dipinti, arredi e gioielli

Collezionisti in via Turati per riscoprire l'antico

Ai lettori dei quotidiani non sarà forse sfuggito il battage pubblicitario che ritraeva una serie di vip della borghesia milanese, da Urbano Cairo ad Anna Gastel, accanto ad un'opera di antiquariato con una dichiarazione d'amore nei confronti della bellezza universale dell'arte. La campagna di comunicazione, ideata da Paolo Landi, annunciava la nuova edizione di Amart, la mostra mercato inaugurata in questi giorni e che si tiene fino a domenica negli spazi della Permanente in via Turati. L'obbiettivo dichiarato è quello di risvegliare la passione per l'antico, settore del collezionismo tristemente snobbato dalle nuove generazioni e che vede languire valori e compravendite soprattutto in alcuni comparti, come quello degli arredi. Non è un caso che da alcuni anni siano nati nuovi format che propongono un'offerta mista tra antico, moderno e contemporaneo, allo scopo di mescolare il pubblico e creando una nuova domanda più trasversale. Amart, creata dall'Associazione degli Antiquari milanesi, si inserisce su questa scia e per questa seconda edizione presenta una mostra ancor più nutrita dello scorso anno, con una parterre di 66 espositori. E infatti in mostra, talora all'interno di uno stesso stand, old master del XV secolo accanto a Concetti spaziali di Lucio Fontana o ad Universi futuristi di Giacomo Balla.

La fiera merita interesse, non soltanto per la serietà dell'Associazione da Domenico Piva (anch'egli partecipe dei ritratti pubblicitari con il figlio Giuseppe e il nipote Leonardo), ma anche per la presenza di gallerie italiane importanti e talora di livello internazionale, alcune delle quali presenti a kermesse mondiali come Tefaf di Maastricht. Tra queste la fiorentina Moretti Fine Art, specializzata in fondi oro e che espone una «Madonna con bambino e santi» di Francesco d'Antonio; Altomani & Sons che presenta l'olio su tavola «Madonna con bambino» di Marco d'Oggiono; Tornabuoni Arte Antica che espone, tra gli altri, il dipinto «Olindo e Sofronia» di Luca Giordano; e ancora, Longari Arte, specialista nella scultura, che mette in mostra un Crocifisso ligneo senese del 1310; e lo stesso Piva, che espone l'ovale di Londonio raffigurante una «Contadinella».

Dai dipinti alle sculture, dagli arredi antichi al vasellame di dinastia Ming fino ai rari gioielli esposti da Oro Incenso e Mirra, E.L.A. Antichità e Karma Pearls: l'offerta è ampia e per quasi tutti i gusti.

E non mancano anche espositori più eclettici come Lorenza Salamon che oltre a una collezione di stampe antiche (fra cui una rara acquaforte di Peter Brugel), espone le opere di due artisti lombardi di singolare talento: Marzio Tamer e Gianluca Corona.

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