«La cosa più importante ora, per noi e i nostri figli, è tornare alla normalità». Andrea P., 41 anni, inquilino di via Brioschi 65, alterna attimi di paura - quella che emerge dopo lo scampato pericolo - a momenti di gratitudine per la solidarietà ricevuta.
Come avete passato il giorno dopo il disastro?
«Abitiamo al terzo piano, scala B, e siamo potuti rientrare già domenica sera. Cerchiamo di recuperare la quotidianità, i bambini sono andati a scuola e al campeggio. Il più piccolo, 6 anni, era in casa con me al momento dell'esplosione. Siamo scappati in pigiama, si è molto spaventato. Stiamo cercando di farlo un po' distrarre».
Cosa avete fatto appena tornati a casa?
«Erano le 22, ma ci tenevamo a cenare tutti insieme. Abbiamo ordinato una pizza, le utenze erano staccate per motivi di sicurezza. L'appartamento era sottosopra. Infissi deformati, cassoni delle tapparella scaraventati lontano, calcinacci. All'inizio avevamo qualche timore, ma i Vigili del fuoco ci hanno assicurato che era tutto a posto e ci siamo fidati. Quando è tornata l'acqua, lavarsi i denti a casa propria è stato un piacere unico».
Il pensiero a mente fredda?
«La fortuna che abbiamo io e la mia famiglia a stare bene. La casa dei miei suoceri è inagibile, ma le case si riparano... Quando ho visto a quale distanza sono stati catapultati gli oggetti delle abitazioni coinvolte, mi sono reso conto di cosa poteva capitarci. Se io o mio figlio ci fossimo seduti più vicini al cassone della tapparella, chissà come sarebbe andata».
Avete ricevuto assistenza?
«In tantissimi ci hanno offerto aiuto. Non sono milanese e sono profondamente colpito dalla reazione dell'intero quartiere, anche di persone sconosciute. Qualcuno mi ha dato una maglietta, qualcun altro ci hanno chiesto se potevano cucinarci qualcosa. Una delle priorità per me era riparare le finestre e appena ho detto via Brioschi 65, dalla Tapparelleria di via Spaventa hanno mollato tutto e sono venuti».
E dalle istituzioni?
«Grande efficienza e professionalità.
La Protezione civile è stata impeccabile, come polizia, pompieri, vigili, carabinieri. Vorrei dire una parola sull'assessore alla Sicurezza Marco Granelli: ha passato due giorni interi qui a parlare con ognuno di noi. Lontano dalle telecamere. Tutte queste persone non ci hanno fatto sentire soli».CBas
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