Compagno Paperone: il sindaco Pisapia è il più ricco che ci sia

Resi noti i redditi del Comune. Il sindaco-avvocato ha guadagnato oltre 800mila euro. Battuta la Moratti. Al secondo posto Mariolina Moioli, terzo Marco Osnato. Nessuno stipendio per il giovane Calise e il radicale Cappato

Compagno Paperone: il sindaco Pisapia è il più ricco che ci sia

Il più ricco del consiglio comu­nale? È il sindaco arancione, Giu­liano Pisapia, per guadagni realiz­zati però da avvocato. A dirlo sono i numeri pubblicati sull’albo pre­torio digitale di Palazzo Marino. Basta un clic per conoscere la si­tuazione patrimoniale completa dei 48 membri del parlamentino e del sindaco. Dichiarazione dei redditi, proprietà, auto, azioni, no­mine in società. La tanto invocata trasparenza nella pubblica ammi­nistrazione è arrivata? La casa di cristallo si concretizza? Non tan­to, diciamo che a imporre la pub­blicità della situazione patrimo­niale dei titolari di cariche elettive e direttive è la legge 441 del 5 luglio 1982. Ma se fino al 2006 le dichiara­zio­ni dei redditi dei consiglieri ve­nivano pubblicate nel polveroso ufficio dell’albo di via Pecorari, ora si trovano in rete. E sono facil­mente consultabili da chiunque. Dal 2007 per decisione del presi­dente del consiglio comunale Manfredi Palmeri venne messo on line sul sito del Comune. Quest’anno la pubblicazione è stata più veloce: con la preceden­te amministrazione infatti l’elen­co completo veniva pubblicato tra giugno e settembre. Merito del numero inferiore di consiglieri, passati in questa legislatura da 60 a 48- spiegano dagli uffici - e forse dall’età anagrafica:i consiglieri a­t­tuali sono più giovani e più veloci. Così non si può nascondere che nella passata legislatura ci fossero dei consiglieri che opponevano qualche resistenza, rallentando la compilazione dei moduli. Venendo a oggi:l’avvocato e sin­daco Giuliano Pisapia si classifica al primo posto, a differenza del precedente sindaco Letizia Morat­ti che si era piazzata all’ottavo ( pri­mo era il consigliere Carlo Montal­betti), mentre la cognata Milly- ri­masta fuori dall’aula - risultava la più povera con appena 16.922 eu­ro nel 2010. Al secondo posto del­la classifica Mariolina Moioli del­la lista Milano al centro che ha di­chiarato al fisco 173.675 euro. La fedelissima di Letizia Moratti è in­­testataria (al 50%) di tre immobili in provincia di Bergamo. Al terzo posto troviamo Marco Osnato del Pdl, che nel 2010 ha guadagnato 144.352 euro. Risulta proprietario di due immobili in città più com­proprietario al 50% di un terzo im­mobile con box. Passioni? La mo­to: Osnato è titolare di una Bmw 1100 e di una Honda Sh 300, oltre che di una Fiat 500. Segue Arman­do Vagliati (Pdl) con 124.582 eu­ro. Anche per lui una moto Yamaha 250, la proprietà di un bi­locale più box e di un magazzino e il 50% di un negozio. Natale Co­motti si piazza al quinto posto con 113.406 euro di reddito Irpef: para­dosso per il vicepresidente del Cda di una cooperativa edile non possiede nessun immobile,ma so­lo un’auto Mitsubishi Space star e un bel pacchetto di azioni tra cui spiccano i 1149 titoli delle Genera­li assicurazioni. Sforano il tetto dei 100mila euro l’anno anche Carlo Masseroli, capogruppo del Pdl (107.479) e Andrea Mascaretti (105.285 euro).Ma tra Paperoni e fortunati, c’è anche chi nel 2010 non ha percepito alcuno stipen­dio: Elena Buscemi del Pd, Mattia Calise, consigliere 22enne del Mo­vimento Cinquestelle, studente universitario, e Marco Cappato, radicale che pur non ricevendo al­cun reddito, ha speso 30mila euro per la campagna elettorale. Simi­le la situazione di Filippo Barbe­ris, a reddito zero ma intestatario di un immobile con box in città, che ha speso 9977 euro per manife­sti e volantini.Non è l’unico caso, questo, di uno sbilanciamento tra le voci di entrate e uscite dalle ta­sche dei consiglieri, per via delle campagna elettorale: Matteo For­te, giovane volto del Pdl, che ha di­chiarato nel 2010 24.543 euro ne ha spesi 25.850, mentre Pietro Ta­tarella con 30.028 euro d’Irpef ha speso 36mila euro. Il consigliere della Lega Massimiliano Bastoni ha guadagnato nel 2010 solo 834 euro (possiede però un immobile a Bresso) ma ne ha investiti 4371 nella campagna. Al contrario c’è chi, pur percependo un reddito, si è fatto aiutare dal partito: è il caso di Gabriele Ghezzi e Francesco Mancuso del Pd, di Anita Sonego della lista Sinistra per Pisapia e di Riccardo de Corato, che oltre ai suoi 20.000 euro «si è avvalso di materiali e mezzi propagandistici messi a disposizione dal Pdl». Chi ha speso in assoluto meno in cam­pagna elettorale - partito a parte ­è Elisabetta Strada della lista Mila­no civica per Pisapia che ha inve­stito solo 500 euro. Diversa anco­ra la situazione di Carmela Rozza, capogruppo del Pd, che ha speso 22.441 euro per la campagna, ma raccolti dai sostenitori.

Infine si conferma l’usanza dei consiglieri di acquistare azioni di società par­tecipate, per partecipare alle as­semblee dei soci: il presidente del consiglio Basilio Rizzo, Carmela Rozza, capogruppo Pd e Matteo Salvini capogruppo della Lega.

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