Il Comune ai commercianti: «La festa di Baires non è vostra»

Una diffida da parte del Comune. La colpa: avere usato un'espressione «di proprietà» di Palazzo Marino. Destinatari di questa kafkiana lettera i commercianti di corso Buenos Aires, o meglio dell'associazione AscoBaires che riunisce un centinaio su 350 esercizi commerciali della via. I fatti: domenica prossima sarà una giornata senz'auto. Per l'occasione i negozianti della via commerciale più lunga d'Europa hanno deciso di tenere aperti i negozi dalle 10 alle 20 e di pubblicizzare l'iniziativa affiggendo uno striscione lungo il corso e volantini sulle vetrine. Costo dell'operazione, completamente autofinanziata, 1500 euro. Fin qui nulla di strano, e non è la prima volta che l'associazione di via e Confcommercio pubblicizzano eventi del genere.

Peccato aver usato la parola tabù «miglio» di proprietà, secondo il direttore del Settore Zona 3, del Comune. «Un miglio di shopping un miglio di sport» recita lo striscione che campeggia da lunedì sul corso. «Invece di ringraziarci ci denunciano».

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