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Il Comune vieta il fumo ma non lo dice

Da domani stop in parchi, stadio e fermate Atm. Nessuna campagna informativa

Il Comune vieta il fumo ma non lo dice

Addio alla sigarette accesa per ingannare l'attesa del tram (e che puntualmente arriva dopo la prima «tirata»). Da domani scatta il divieto di fumo nelle aree pubbliche all'aperto se ci sono altre persone nel raggio di dieci metri. E da gennaio 2025 lo stop all'aperto diventerà totale, esteso a piazze e strade e senza giustificazioni per chi si trova un posticino isolato. Per iniziare, diventano smoking free parchi pubblici, fermate dei mezzi di superficie, cimiteri, aree cani e strutture sportive, compresi gli spalti di San Siro. Lo erano già le aree gioco per i bimbi. Il mancato rispetto dell'ordinanza può costare caro, fino a 250 euro di multa, anche se la deroga approvata dal consiglio comunale per attutire il colpo rischia di mettere ancora più in crisi i vigili e innescare liti e ricorsi. L'aula ha stabilito infatti che non è proibito fumare se si mantiene la distanza di dieci metri da altre persone, una concessione che ha fatto scattare le battute del centrodestra - contrario al provvedimento antismog inserito nel nuovo Regolamento sulla qualità dell'aria - sui ghisa costretti a girare nei parchi con il metro in tasca.

Il divieto doveva scattare dal primo gennaio ma è slittato al 19 per questioni burocratiche. Tempo che non è stato usato per far scattare una adeguata campagna di comunicazione. Dal Comune fanno sapere infatti che non sono previsti al momento spot sul nuovo divieto di fumo. Gli operai stanno posizionando dei cartelli nelle aree verdi e alle fermate del tram ma probabilmente non finiranno entro domani. Questa mattina verrà distribuita una circolare esplicativa alle pattuglie in servizio sul territorio ma sembra che il messaggio sarà di partire in maniera soft, prima di passare alle sanzioni dovrebbe scattare un periodo di «tolleranza» e informazione. D'altra parte, tartassare i milanesi (anche) sul fumo in un periodo di crisi e restrizioni anti Covid sarebbe folle.

Il delegato del sindacato dei vigili Sulpm, Daniele Vincini, fa presente che «come sempre» gli agenti faranno rispettare le regole del Comune ma, puntualizza, «cum grano salis, ci sono delle priorità e in questo momento l'emergenza principale si chiama Covid e già fanno fatica a far rispettare l'obbligo di mascherina e il distanziamento sociale». E si concede una battuta sul divieto di fumo allo stadio: «Quando si tratterà di andare a chiedere ai tifosi delle curve ultras di non fumare, daranno volentieri il blocchetto delle multe all'assessore. I vigili non sono votati al martirio». Almeno per ora, gli stadi sono chiusi al pubblico e il problema non si pone. Ma le forze di sicurezza in futuro potrebbero avere qualche problemino.

Per il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale, che ha sempre definito «un'utopia riuscire ad applicare il divieto di fumo

all'aperto», fa presente che «i cittadini hanno informazioni molto poco chiare dal Comune, vedono gli spot sui nuovi tempi e orari della città che sono slittati e poi non sanno assolutamente nulla del divieto in partenza».

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