Confcommercio: "Chiudere le porte dei negozi? Pensiamo a quelli che chiudono"

Il segretario generale Marco Barbieri replica a Legambiente: "Posizione surreale, la circolazione dell'aria aiuta a combattere il Covid"

Confcommercio: "Chiudere le porte dei negozi? Pensiamo a quelli che chiudono"

Non si placa la polemica sulla chiusura delle porte d’ingresso dei negozi alla vigilia di possibili ulteriori pesantissime restrizioni sulla vita economica e sociale di Milano causata dall’emergenza Covid. Il Consiglio comunale infatti mette ai voti il nuovo regolamento sulla qualità dell’aria con la “sentenza” surreale già espressa da Legambiente Lombardia che è favorevole alla chiusura immediata delle porte per evitare lo spreco di energia ed arriva astretto giro la risposta di Confcommercio Milano.

“Secondo autorevoli istituti di ricerca internazionali uno dei sistemi più efficaci per ridurre il contagio del Covid è la circolazione dell’aria negli ambienti chiusi – spiega Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano –. Oltre a un problema di sicurezza e di salute veri, va sottolineato che l’impatto sull’inquinamento delle porte aperte dei negozi è pressoché inesistente. Ma quello che appare più assurdo è l’essere ideologicamente impermeabili al momento drammatico che stiamo vivendo”.

“Di fronte a danni economici e sociali gravissimi– e che una visione miope e talebana dell’ambiente sembra

ignorare - più che pensare alle porte chiuse dei negozi, dovremo occuparci dei negozi che chiudono per sempre oltre alla perdita di migliaia di posti di lavoro”, conclude Marco Barbieri.

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