Confcommercio: «Danni incalcolabili in via Borgogna»

L'associazione vedrà la giunta: «Esercenti a rischio Stop al cantiere»

Mimmo di Marzio«Quel cantiere va fermato ad ogni costo, non soltanto perchè è inutile ma perchè recherà un danno incalcolabile al commercio dell'area di San Babila». A scendere in campo contro «Expo Borgogna Parking», il parcheggio sotterraneo che dovrebbe paralizzare via Borgogna per almeno tre anni, questa volta è Confcommercio. La scorsa settimana, i delegati dell'associazione che tutela gli operatori del settore hanno avuto una riunione con un gruppo di esercenti della zona. A cominciare dai 20 brand presenti nel Bryan&Barry Building - il grattacielo di 12 piani inaugurato la scorsa primavera - per passare a noti bistrot come Bastianello e Panino Giusto, gli showroom come Marrazzi, Collegestore Manhattan, o la concessionaria automobilistica Tesla Store. «Abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con l'assessore Mobilità Pierfrancesco Maran per il giorno 2 febbraio - dice Fabio Acampora, vicepresidente di Epam, l'Associazione Provinciale Milanese dei Pubblici Esercizi aderente a Confcommercio - con la speranza che si trovi la soluzione che non è stata cercata a sufficienza fino a oggi. Piazza San Babila sarà già spaccata in due per i lavori della metropolitana. Con il cantiere di via Borgogna, il danno per l'economia della zona sarà di molti milioni di euro perchè in quell'area, che fa angolo con via Durini, sono presenti circa 35 esercenti e, vista la crisi che attraversa il commercio, molti rischiano di chiudere. Stiamo parlando di circa trecento occupati». Il danno agli esercenti si andrebbe ad aggiungere ai rischi per la sicurezza dei fabbricati. «Dalla riunione con i proprietari dei negozi abbiamo appreso che quei palazzi hanno problemi di fondamenta, realizzate negli anni Cinquanta con cemento armato oggi obsoleto, e mal sopporterebbero il mastodontico scavo. Sembra che a tutt'oggi gli stabili non siano stati ispezionati. Senza contare il problema delle uscite di sicurezza e della mancata accessibilità dei vigili del fuoco; il Bryan&Barry Building ogni giorno accoglie migliaia di persone». La speranza di Confcommercio è che dall'incontro con la Giunta emerga una soluzione ragionevole. «Anche perchè su questa vicenda c'è stata troppo poca comunicazione, addirittura tra gli assessorati - riprende Acampora - Il Bryan&Barry Building attendeva da un anno i permessi per un passo carraio. Soltanto lo scorso autunno l'Assessorato alla Mobilità ha motivato il mancato permesso con il cantiere del parcheggio sotterraneo, ma la cosa incredibile è che neppure l'assessore ai Lavori Pubblici Carmela Rozza sapeva nulla». La verità è che questo autosilo non lo vuole nessuno: nè i residenti, nè i commercianti, nè i cittadini, visto che tutti i parcheggi sotterranei in zona sono vuoti.

Già, ma quale può essere la soluzione, essendoci purtroppo un diritto acquisito? «Noi speriamo che la politica possa avere successo, che si possa ragionevolmente quantificare il danno e trovare una via d'uscita». E forse anche tra proprietari ed esercenti c'è chi avrebbe preferito pagare pur di non avere le ruspe per chissà quanti anni.

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