Cronaca locale

Il consiglio (in "pantofole") riparte dalla guerra alle auto

Oggi prima seduta dell'anno convocata da remoto. Montagna di emendamenti al Piano aria e clima

Il consiglio (in "pantofole") riparte dalla guerra alle auto

Dall'estensione di Area B ai confini metropolitani all'accelerazione della città a 30 all'ora fino all'obiettivo «zero auto» - anche elettriche - entro il 2050. Lo scorso luglio, prima della scadenza del mandato, il centrodestra era riuscito a bloccare il Piano aria clima ma la battaglia è pronta a ripartire oggi sulla base delle nuove osservazioni arrivate da cittadini e associazioni e accolte dalla giunta Sala bis. Appuntamento non in aula ma in video, visto che nonostante le proteste dell'opposizione le sedute tornano a riunirsi «in pantofole», ossia in modalità a distanza. Ma Fdi, Fi e Lega sono decise a non ammorbidire il mood guerrigliero. Tra le 206 osservazioni accolte (più altre 46 parzialmente) già presentate un mese fa dall'assessore all'Ambiente Elena Grandi in Commissione ci sono il rafforzamento delle piste ciclabili e anche la richiesta di avviare il dibattito sullo stadio di San Siro, un tema quando mai attuale (e divisivo anche all'interno della maggioranza). Si arriva allo spegnimento delle insegne luminose di notte, ai menu vegetariani e a chilometro zero in tutti gli eventi patrocinati dal Comune. La Grandi ribadisce che l'obiettivo è la città ciclopedonale, entro il 2050 dovranno muoversi sulle strade solo bici, mezzi pubblici e pedoni.

Il capogruppo Fdi Andrea Mascaretti contesta: «La Milano che la sinistra che governa la città vuole realizzare attraverso il Pac è una metropoli elitaria. Una città a misura di multinazionali e super ricchi. Piccoli commercianti, artigiani e lavoratori autonomi sono destinati ad essere sostituiti dai colossi del web, la mobilità sarà ingessata mettendo in crisi quell'economia cittadina basata sulla dinamicità e laboriosità che hanno reso famosa Milano nel mondo». Il Piano aria e clima «a trazione Pd - incalza Mascaretti - fa acqua da tutte le parti. Prevede azioni che bloccano la ripresa economica, contribuiscono negativamente alla situazione climatica, penalizza disabili e anziani, i sacrifici più grandi pesano tutti sulle fasce economicamente più deboli. Senza considerare che lo smaltimento anticipato delle autovetture circolanti produce maggiore inquinamento. Fdi ha molte proposte concrete per rendere Milano più sostenibile ambientalmente, economicamente e socialmente, ma la maggioranza fino ad ora si è dimostrata sorda e ottusa.

Presenteremo emendamenti alla delibera e auspico che il nostro contributo per migliorare il piano possa essere preso in seria considerazione dalla maggioranza».

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