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Un consulente da 900 euro al giorno

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Chissà se i precari torneranno a lanciare il sale davanti alle porte di Palazzo Marino per fare il «malocchio» al sindaco e alla giunta. Un gruppo di lavoratori a pluri-termine (o già a casa) aveva inscenato la singolare protesta contro i tagli circa due mesi fa in piazza Scala. Scandendo versi di malaugurio nei confronti degli amministratori che hanno i loro posti di lavoro tra le mani: «L'eterno lavoro dona a loro o Signore e splenda ad essi la continuità del reddito, lavorino in pace, amen». Chissà se ci torneranno, dopo aver saputo che nonostante imperi il regime di spending review, e il Comune si appresta a rivedere i contratti dei vigili e la riorganizzazione della macchina, col rischio di uno sciopero generale, ha trovato 50mila euro per rinnovare il contratto di collaborazione ad un supervisore del «Piano territoriale degli orari» che, in realtà, tarda a venire. L'esperto dovrà continuare a lavorarci fino a fine anno, e per la sua preziosa consulenza non avrà nemmeno l'obbligo di rimanere tutto il tempo in Comune, potrà svolgere i due terzi dell'incarico negli uffici e un terzo dove gli pare. A quanto ammonta questo impegno? «Sessanta giornate». Tradotto economicamente: fanno quasi novecento euro al giorno, 833 euro per la precisione. E in Comune gli basterà entrare 40 giorni.
Palazzo Marino insomma raschia il barile sulle spese, deve lesinare sul rafforzamento del personale scolastico o della polizia locale, ma a quanto pare non può fare a meno del contributo super-pagato di un esperto in orari e tempi della città. E dalla fine del 2012, a quando risale il primo contratto, non hanno pensato di formare alcun dipendente interno tra i tredicimila già assunti se, come si legge nella delibera, ancora oggi «l'amministrazione non dispone di figure professionali interne in possesso dei requisiti necessari, come rilevato a seguito dello svolgimento, con esito negativo, della ricognizione interna all'ente». Dunque, visto che il collaboratore autonomo era già stato scelto con avviso pubblico e «ha condotto fin qui l'incarico con eccellenti risultati», a lui viene chiesto di proseguire fino a fine dicembre il compito per «arrivare alla definizione di una proposta del Piano degli orari». Un progetto molto generico, dovrebbe favorire l'offerta dei servizi anche in orari meno consueti, tenendo conto ad esempio che molti residenti lavorano fino a tardi. Proposte da estendere alle scuole, alle aziende dei trasporti pubblici e così via. Un piano che è in maturazione da un anno e mezzo. Il Comune ha perso tempo anche per il riassestamento delle deleghe tra gli assessori.
É un'altra delle spese che la giunta dovrà spiegare al centrodestra battagliero sul Bilancio 2014, quando approderà in aula.

Per ora il primo scoglio è la Iuc, l'imposta unica comunale. Ieri alla scadenza dei termini per presentare gli emendamenti se ne sono contati 679, di questi 399 firmati da Fdi, 221 dalla Lega, 54 da Fi, uno dai radicali e tre dal Pd.

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