Convegno sulla famiglia Il Pd ha scelto la piazza

L'assessore Cappellini: «Non si parlerà di omosessualità» Tra i contestatori pure il segretario regionale renziano Alfieri

Convegno sulla famiglia Il Pd ha scelto la piazza

Un gentlemen agreement tra i relatori: sabato pomeriggio all'Auditorium Testori non si toccherà il tema dell'omosessualità. Autocensura? «No, semplicemente non è il tema di questo convegno, che è dedicato alla famiglia. È sempre stato così: sono stati altri che l'hanno voluto interpretare in malafede» dice l'assessore regionale alla Cultura, Cristina Cappellini, alla vigilia del convegno «Difendere la famiglia per difendere la comunità». Aggiunge: «Non è un'iniziativa contro qualcuno: ci si ritrova sui valori comuni che sono anche i valori della famiglia come è prevista dalla nostra Costituzione. Interveniamo a favore di questo istituto, la famiglia, messo a repentaglio da molti motivi. Interveniamo in difesa della famiglia tradizionale che, come dimostra anche questo accanimento contro il convegno, è oggetto di una campagna denigratoria» spiega ancora Cappellini.

Rassicurazioni ribadite più e più volte. Nonostante questo, il Pd sarà in piazza per il presidio contro questo convegno dal titolo «Difendere la famiglia per difendere la comunità». Il presidio è stato organizzato dai Giovani democratici, ma vi prenderanno parte anche esponenti di primo piano del Pd, a partire dal coordinatore regionale, il renziano Alessandro Alfieri. Scende in piazza contro un convegno per difendere la famiglia? «Tutto il Pd lombardo è in piazza e anche io scendo in piazza contro l'uso sbagliato del logo Expo per questo convegno» risponde Alfieri. Resta il fatto che il partito manifesterà contro un convegno che difende la famiglia: «Quel convegno andava organizzato dal gruppo della Lega e non come convegno della Regione. Abbiamo incontrato formalmente Maroni per una mediazione, per chiedergli una mediazione, togliendo il logo Expo: non ha voluto».

Al convegno di domani 17 gennaio alle 15 è previsto il tutto esaurito. Le richieste di partecipazione arrivate sono settecento e la Regione ha deciso di aprire due spazi e non solo uno, come previsto all'inizio: accanto all'Auditorium Testori, anche la Sala Biagi, dove ci sarà un maxischermo per assistere ai lavori. I saluti iniziali saranno portati dall'assessore Cappellini. A introdurre sarà lo studioso Massimo Introvigne, presidente del comitato «Sì alla famiglia». Modera Luigi Amicone, direttore del settimanale Tempi . Interverranno la giornalista e scrittrice Costanza Miriano, il direttore del nuovo quotidiano La Croce , Mario Adinolfi, il sacerdote romano padre Maurizio Botta, della congregazione dell'Oratorio di san Filippo Neri, lo psicologo e psicoterapeuta Marco Scicchitano, ricercatore presso l'Istituto di Terapia cognitiva interpersonale di Roma.

Le conclusioni saranno affidate alla politica: il leghista Massimiliano Romeo, primo firmatario della mozione per la Giornata della famiglia, il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo, Ncd, e il presidente della Regione, Roberto Maroni.

Il centrodestra si è dimostrato molto compatto su questo tema: Ncd, Forza Italia e Lega hanno votato insieme in aula la mozione del capogruppo Ncd, Luca Del Gobbo, per «salvare» il convegno organizzato dalla Lega. Unica eccezione l'azzurro Giulio Gallera, che è uscito dall'aula.

Una mozione presentata dal Pd per bloccare il convegno è stata invece bocciata, con due assenze che hanno fatto rumore. In particolare, ha colpito la decisione di Bruno Pizzul, punto di riferimento dei cattolici pd: non è facile per un cristiano opporsi a un convegno dal titolo «Difendere la famiglia per difendere la comunità».

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