«La coreografia è un dialogo con la musica. Mi piacciono tutti i generi musicali e ho scritto balletti attingendo a lavori dei più diversi compositori, ma la mia relazione con Bach è speciale. Rimane un musicista contemporaneo. Mi aiuta a concentrarmi e a guardare dritto davanti a me». Parole del coreografo svizzero Heinz Spoerli (1940) in questi giorni a Milano con il suo Cello Suites: balletto su musiche di Johann Sebastian Bach in scena alla Scala da giovedì al 19. C'è poi l'anteprima aperta al pubblico di mercoledì (alle ore 20.30) a sostegno della Lega per la lotta contro i tumori. Lilt ha una stretta collaborazione con il teatro scaligero, ma è la prima volta che sigla il sodalizio con il Piermarini con un balletto. I fondi raccolti mercoledì contribuiranno a sostenere la reperibilità telefonica 24 ore su 24 di un pediatra oncologo, l'accompagnamento dei pazienti alle terapie, la fornitura gratuita a domicilio di presidi sanitari. Cello Suites è un balletto che scorre su ritmi, scansioni, colori di Bourrée, Sarabande, Gavotte, Gighe, Minuetti tratti dalle Suites per violoncello di Bach. Per l'esattezza si attinge alle Suites n. 2, 3, 6. Vedrete un seguito di momenti solistici, pas de deus, trii, scene d'insieme e duetti che sono perle di virtuosismo dove l'atletica si fa arte. Un seguito di danze pure, svincolate da narrazione, giusto ispirate all'elemento platonico dell'acqua e della durata massima di sei minuti. C'è un solo elemento scenografico in palcoscenico , un gigante cerchio illuminato. Sperli, che tra l'altro alla Scala curò le danze dell'Europa riconosciuta del 2004, ricerca la purezza del gesto, sposando perfette simmetrie con perfette asimmetrie. Ne nasce una creazione di grande intensità, per la prima volta alla Scala ma in circolo dal 2006. Il moto inossidabile e perpetuo, da perfetto congegno a orologeria di Bach ha ispirato più volte Spoerli, oltre che musicisti di ogni sfera, jazzisti in primis ovviamente. Cello Suites sono nate nel teatro-bottega di questo coreografo che rese il Balletto di Zurigo una delle compagnie di punta d'Europa anche grazie a balletti come quello in scena a Milano in questi giorni. Certo, è un titolo che richiede una compagnia dil ballo ferratissima, lo stesso vale per l'orchestra e il violoncellista solista: alla Scala si alterneranno Sandro Laffranchini e Massimo Polidori. La partitura venne alla ribalta nel Novecento grazie all'interpretazione che ne diede Casals. Da allora, è una composizione d'obbligo per ogni violoncellista in cerca d'affermazione.
O di ulteriori conferma: il caso di Yo-Yo Ma che vinse un Grammy Award nel 1985 con l'album «Six Unaccompanied Cello Suites», eseguendolo poi in occasioni speciali come al funerale di Edward Kennedy. Misha Maisky ha venduto 300mila copie registrando queste Suite. Il nostro Mario Brunello si è spinto oltre portando Cello Suites in vetta sul Monte Fuji.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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