Coronavirus

È corsa per restare "bianchi". Le vaccinazioni raddoppiano

Sale l'incidenza, ma ospedali ancora sotto la soglia. E con più linee riparte la progressione della campagna

È corsa per restare "bianchi". Le vaccinazioni raddoppiano

La Lombardia è ancora zona bianca e intende restarci grazie alle vaccinazioni, che in pochi giorni raddoppieranno. A 19 mesi dall'inizio dell'epidemia Covid, l'Europa intera si trova alle prese con una nuova ondata di contagi, ma l'Italia, e la sua regione più popolosa in particolare, stanno resistendo alla pressione: resistono a un aumento di contagi e ricoveri che oggi appare inesorabile ma non esponenziale.

Mentre arrivano notizie confortanti sul fronte dell'ultima variante (la Omicron), anche la situazione epidemiologica e ospedaliera pare sotto controllo. L'incidenza dei casi è già sopra la soglia della zona gialla, è vero, era a 119 venerdì e ieri ha toccato quota 134, ma restando sotto il livello di altre regioni. Per il passaggio alla prima fascia di restrizioni, poi, è necessario che tutti e tre i parametri siano sopra la soglia e in questo momento i due parametri ospedalieri restano «bianchi». Il passaggio da bianco a giallo è stato fissato al 10 e al 15% di occupazione dei posti letto rispettivamente nei reparti di terapia intensiva e nei reparti ordinari. E a ieri - dati di domenica - l'occupazione dei posti in terapia intensiva restava sotto il 6% (5,9%) e quella dei letti in area medica risultava al 12,1%. Entrambi, dunque, sono sotto il limite.

La differenza con i dati del 2020 è ancora molto favorevole. Per esempio, guardando ai dati, giorno su giorno, si vede come l'anno scorso in Lombardia il 27 novembre fossero risultati 5.389 nuovi positivi su un totale di 40.931 tamponi effettuati (tasso di positività del 13,17%) con 7.869 ricoverati nei reparti ordinari e 925 in terapia intensiva. Nello stesso giorno di un anno dopo invece il tasso di positività è risultato dell'1,5%, quindi inferiore con un rapporto quasi di uno a 10, con 90 ricoverati in terapia intensiva e 774 nei reparti (ancora 1 a 10).

Ieri i ricoverati sono diventati 99 (+8 in un giorno) e 817 (+28). Il quadro resta favorevole, tutto ciò si spiega col massiccio ricorso alle vaccinazioni ed è riscontrando questa efficacia che Regione Lombardia prosegue e intensifica la campagna vaccinale, di concerto col governo e le autorità mediche e scientifiche italiane e internazionali.

Il capo della campagna, Guido Bertolaso, intervenendo alla «maratona» social allestita dalla Regione per fugare dubbi e resistenze, ha annunciato il raddoppio delle linee vaccinali. Palazzo Lombardia prevede di passare rapidamente dalle 40-45mila somministrazioni quotidiane dei giorni scorsi, alle 50mila di ieri, alle 70-75mila alla fine di questa settimana faremo, alle 100mila di dicembre dopo il ponte dell'Immacolata. «Il mese di dicembre - ha detto Bertolaso - sarà decisivo per riuscire a contrastare la situazione epidemiologica che, rispetto a qualche settimana fa, è sicuramente peggiorata ma siamo ben lontani dallo scenario di un anno fa».

Anche la Lombardia ha dovuto riorganizzare tutto con la nuova scadenza della terza dose. La platea dei lombardi da vaccinare è passata da 1,6 a 5 milioni in 24 ore. «La decisione di scendere a 5 mesi - ha spiegato l'ex capo della Protezione civile - è arrivata in contemporanea con la decisione di vaccinare altre categorie, dai 40 ai 60 anni e l'altro giorno anche gli over 18. Ci siamo ritrovati in uno tsunami di decisioni che abbiamo dovuto modificare e riorganizzare. Da questo punto di vista con Poste, che è la nostra struttura per le prenotazioni dallo scorso aprile, stiamo rimettendo a posto tutto il sistema».

Con le nuove linee e le nuove agende, aumenteranno i posti a breve. Così «se uno vuole passare dalla prenotazione che ha fatto a sei mesi, ad esempio per il 1° gennaio, e vuole decidere di vaccinarsi e passare al 1° dicembre, quindi a 5 mesi, in questo mese deve cancellare la prima e riprenotarsi». Lo sforzo è massimo. «Ci saranno nuovi centri» - ha proseguito Bertolaso - «stiamo aprendo un centro bellissimo in una stazione della metropolitana del centro di Milano che vi piacerà moltissimo e fra 7-8 giorni saranno aperti sei nuovi centri in alcuni centri commerciali e poi ci riserviamo delle chicche per quando parleremo delle vaccinazioni dei bambini». «Gli hub vaccinali di Milano - ha sottolineato l'ex capo della Protezione civile - non erano di proprietà di Bertolaso o della Regione. Erano le fiere o dei grandi centri in cui si fanno mostre, esposizioni e spettacoli».

E nelle prossime settimane il vaccino più usato in Lombardia sarà Moderna, «perché ha dimostrato di essere un vaccino assolutamente sicuro e gestibile anche meglio di Pfizer».

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