«Nanni Moretti quando disse facciamoci del male non si riferiva alle elezioni del 2016». Il capogruppo di Sel Mirko Mazzali prova a salvarsi con una battuta. Ma le primarie del centrosinistra sono entrate in un cortocircuito che ha quasi del surreale. Ieri alle 18 doveva riunirsi il comitato organizzativo per predisporre i moduli della raccolta firme per le candidature al via (teoricamente) da lunedì. I dirigenti nazionali e locali del Pd hanno aspettato fino al primo pomeriggio. Nella riunione a Roma mercoledì il premier Renzi era stato chiaro con il sindaco Giuliano Pisapia, arrivato per presentargli la vice Francesca Balzani come il candidato «meno divisivo» del manager Expo Giuseppe Sala che era già sulla rampa di lancio per la campagna. Saranno primarie vere e aperte ha dichiarato alla fine il segretario-premier, ma al sindaco ha chiesto di trovare un accordo con Sel su partecipazione leale, spostamento della consegna delle firme dal 7 al 20 gennaio (per dare più tempo a Sala nella raccolta) e slittamento delle primarie dal 7 febbraio al 28 (se non al 6 marzo). «Non abbiamo ricevuto dal sindaco un'indicazione sulla data delle primarie e nell'attesa non si può riunire nessun tavolo tecnico» riferisce il segretario del Pietro Bussolati. Rimarcando che non solo il Pd ma tutta la coalizione (compresa la lista civica) non si è presentata al tavolo. Ma il sindaco, fanno sapere dallo staff, aveva indicato invece il 28 febbraio, pur ritenendo che non fosse suo compito. La riunione delle 18 è saltata, nessun modulo pronto per lunedì. Bocce ferme sulle primarie e polemiche accesissime tra la sinistra e i dem. «Il Pd ha boicottato l'avvio delle primarie già sottoscritte e decise da tutta la coalizione» è la lettura della vicenda da parte della coordinatrice milanese di Sel Anita Pirovano. É «un fatto gravissimo e chiediamo chiarezza e trasparenza sul percorso che si erano impegnati a percorrere - attacca -. Di giochini Palazzo Milano non ha bisogno, anzi in questo modo si mortifica la partecipazione e l'entusiasmo necessari per affrontare una sfida più difficile, quella di battere il centrodestra». Siamo agli schiaffi tra alleati sempre più distanti. Il Pd fa sapere che sì sindaco aveva scelto il 28, ma senza l'ok di Sel che chiedeva di partire col la raccolta e poi decidere in corsa la data. E ieri sull'endorsement del sindaco per Balzani, il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri aveva ammesso che «se Pisapia decide di passare da arbitro a giocatore cambia lo scenario». La replica della coordinatrice Sel: «Nessuno pensi di zittire Pisapia. A meno che i vertici del Pd non pensassero di relegarlo a silente notaio che ratifica scelte prese nelle stanze delle segreterie del Pd».
Intanto ieri il manager Expo ha incrociato la Balzani in Sant'Ambrogio per il discorso alla città del cardinale Scola. Oggi partirà per il Ponte e nel mezzo potrebbe arrivare il manifesto di società civile e Pd in suo sostegno.ChiCa- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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