Philippe Dvaerio, critico d'arte, assessore alla Cultura nella giunta Formentini, che ne pensa del fatto che il Comune eliminerà il pavè anche in piazza 5 Giornate?
«Beh, nel momento che è scomparsa la compagnia dei selciatori, quella che ritraeva anche Boccioni nei suoi quadri ovvero gli uomini che con il martello di legno sistemavano i masselli nella sabbia con grande perizia e attenzione, è una perdita inevitabile».
In che senso?
«Il pavè per come era strutturato era previsto per l'andatura e il peso del traffico di un tempo, ora con i pullman turistici e i jumbo tram la pavimentazione in massello non regge più. E il problema è che con il sistema degli appalti e dei subappalti chi ora si deve occupare della manutenzione della pavimentazione storica non è in grado di farlo. Il risultato è che, per come è messo il pavè adesso, è pericoloso. Certo però...».
Cosa?
«Che così si perde un pezzo di Milano. Prima abbiamo perso i selciatori, ora anche il pavè. I selciatori rappresentano un modo i lavorare che non possiamo più permetterci».
Il pavè ha resistito finora nel centro storico perché vincolato dalla Soprintendenza, quindi considerato un monumento. Coerentemente avrebbe dovuto essere considerato alla stessa stregua e manutenuto o restaurato come tale.
«È il sistema che non funziona: da un lato si sono perse le competenze tecniche,
anche per via del sistema degli appalti, dall'altro i controlli non funzionano. Basta vedere i nuovi infissi di Palazzo Citterio che hanno completamente stravolto la facciata. Ogni giorno perdiamo un pezzetto di passato».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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