Chiara Campo
Congelata (almeno per ora) la mozione con cui Forza Italia chiedeva di intitolare una via a Bettino Craxi. Il partito aveva annunciato, ma non ancora depositato, il documento in aula dopo che il sindaco Beppe Sala lo scorso 19 gennaio, diciassettesimo anniversario dalla scomparsa del leader socialista, aveva aperto ad un dibattito sulla targa. Sono seguiti giorni di discussione e polemica da una parte della sinistra, e il Pd dopo una riunione di gruppo non ha garantito al centrodestra i voti utili ad approvare la mozione in aula. Ad oggi due esponenti della lista Sala e un dem si unirebbero alla mozione, la Lega invece potrebbe uscire dall'aula per non votare contro. «La mozione è lì pronta ma non c'è fretta - ha spiegato ieri il capogruppo azzurro Gianluca Comazzi dopo un incontro con Stefania Craxi, presidente della Fondazione intitolata al padre, e il consigliere Fi Luigi Amicone -. Vogliamo portare avanti e allargare il dibattito sulla figura di Craxi, a partire da un convegno su Sigonella che si terrà a inizio marzo A Palazzo Reale», poi ne seguirà un altro sugli anni del leader socialista in consiglio comunale a Milano. La Craxi accompagnata dall'ex candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi ha incontrato brevemente anche Sala ieri a margine del consiglio, e lo ha invitato ad intervenire al primo convegno su Sigonella, ricevendo una risposta positiva. «Il tema non è di toponomastica ma politico» sottolinea Stefania Craxi, per questo non vuole prendere posizione sulla via o sull'alternativa dell'iscrizione al Famedio emersa nei giorni scorsi dall'esponente socialista della lista Sala, Franco D'Alfonso. «Se si interrogassero i milanesi - sostiene la figlia dell'ex leader Psi - sono convinta che la stragrande maggioranza sarebbe favorevole a dare a Craxi quel che è di Craxi. Anche diverse forze politiche, alcune legate a una stagione passata che spero non torni più, al di là degli strali iniziali, sono disposte a riconsiderare la questione. Come dice mio padre, un uomo deve fare il suo dovere e io penso che Craxi per Milano il suo dovere lo abbia sempre fatto». Se poi «proprio non sanno cosa intitolargli, potrebbero dedicargli la fontana di piazza Castello che ha restituito alla città» ha provocato sulla leggenda metropolitana circolata anni fa sulla fontana trasferita ad Hammamet.
Mozione congelata dunque e «vedremo - conclude Comazzi - se andando avanti nel dibattito, allargato anche alle forze, ci sarà un punto di caduta». La Craxi è convinta che «anche l'elettorato della Lega, i piccoli e medi imprenditori, si ricordano cosa erano gli anni '80, non si tirerebbero indietro».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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