"La crisi energetica? Gli elettori si ricordino tutti i no della sinistra"

La deputata e coordinatrice milanese di Forza Italia, Cristina Rossello: "Sì ai rigassificatori. E rivedere il Reddito"

"La crisi energetica? Gli elettori si ricordino tutti i no della sinistra"

Cristina Rossello, coordinatrice milanese e deputata di Forza Italia, candidata alla Camera a Milano nel collegio uninominale Bande Nere. Il caro energia sta mettendo in grave crisi famiglie e imprese, quali misure deve assumere questo e il prossimo governo?


«Partiamo da un presupposto, che per effetto della guerra le famiglie e le industrie sono in piena emergenza energetica e che in Italia i cittadini e le imprese pagano l'energia molto più che in altri Paesi. Gli italiani faranno ancora una volta la loro parte ma non devono dimenticare di chi sono le responsabilità.La sinistra in nome di un'ideologia sbagliata ha sempre detto no a tutto, è anche per questo che il nostro Paese si trova così esposto alla crisi. Ora ci sono quindi temi di emergenza e di pianificazione. Il governo attuale deve intervenire subito con un decreto legge, non si può aspettare l'insediamento di quello nuovo a ottobre, e servono immediati ristori e crediti di imposta per chi non ce la fa. Non possiamo rischiare, come dice il presidente Berlusconi, che le famiglie italiane si trovino a dover scegliere tra pagare le bollette e fare la spesa».

E nel lungo termine?

«Bisogna pianificare e far ripartire tutto quello che è rimasto bloccato per decenni. Differenziare il mix energetico puntando su rigassificatori, termovalorizzatori, impianti per energie rinnovabili, poi ricerca sul nucleare pulito 4.0. La Francia trae dal nucleare l'85% dei consumi. E ancora: superbonus per installare pannelli solari, alleggerire i passaggi burocratici che rendono proibitivo intervenire sull'energia green».

Confcommercio Milano sostiene che 8 attività su dieci fatichino a reperire personale anche a causa del Reddito di cittadinanza, chiede di rivedere il sistema dei sussidi. É d'accordo?

«Lo slogan può essere Reddito di cittadinanza sì, ma riformulato con misure adeguate. Un italiano su quattro vive in condizioni di povertà e deve essere aiutato ma il Reddito va rivisto e riformato, distorce il mercato sul lavoro e fa sì che tanti preferiscano percepire stare a casa invece che impegnarsi sul lavoro. Ai giovani non possiamo offrire un sussidio come il Reddito ma opportunità di impiego, intervenendo anche su un taglio del costo per le aziende che potrebbero assumerli. E va garantita maggiore equità per evitare che le donne siano penalizzate. Nelle grandi città questo passa anche dal miglioramento degli inserimenti negli asili e nei servizi alle famiglie».

Da Roma quali interessi dei milanesi porterà avanti?

«Nel Parlamento in scadenza mi sono sempre occupata delle persone in difficoltà, donne, anziani. Credo di poter dire che ho mantenuto quanto avevo promesso, tutti i piani di riforma legislativa a favore delle donne sono partiti da nostre idee. Poi ci saranno dei temi di carattere anche un po' emergenziale da presidiare».

Ad esempio?

«Nonostante l'ottimo lavoro delle forze dell'ordine c'è un'escalation di violenze sessuali e furti a Milano, c'è il fenomeno delle baby gang. Forza Italia si è sempre impegnata e si impegnerà per migliorare la situazione».

Come?

«Serve un potenziamento delle forze effettive, l'improvvido blocco del turn over a livello nazionale ha creato uno scostamento spaventoso, solo per l'Arma dei Carabinieri è pari a 8mila unità e va ripianato subito con un piano di reclutamento straordinario. Poi a Milano va reinserita la figura del poliziotto di quartiere e per ripianare le carenze nelle aree più sensibili e sotto organico, e Milano lo è, bisogna introdurre indennità speciali».

Condivide la proposta di portare il Ministero dell'Innovazione a Milano come ha proposto Salvini? Piace a università e industriali, Calenda invece ha difeso il centralismo.

«É uno di quegli elementi che fanno capire anche la strategia del nostro ruolo di centrodestra. Antonio Tajani ha spiegato bene come sarebbe importante un Ministero per l'intelligenza artificiale e innovazione, potrebbe radunare competenze sparse e portare l'Italia nel futuro, e la sede a Milano sarebbe strategica. Dalla mia esperienza territoriale di questi anni aggiungo che potrebbe favorire il ritorno dei cervelli che ora migrano. Propongo che la sede sia in periferia, sarebbe il volano per riqualificare un quartiere come hanno fatto le giunte di centrodestra con Porta Nuova o Citylife. Pensiamo a Corvetto, Giambellino, San Siro, Salomone o Gratosoglio».

La campagna per le Regionali inizierà praticamente un giorno dopo il voto.

«Per le Politiche i nostro leader hanno dialogato e sono usciti subito con un piano preciso da proporre agli elettori mentre

a sinistra sono rimasti per giorni ad aggregarsi e disaggregarsi. Avremo le Regionali e poi le Europee, dovremo correre e andare tutti d'accordo. La Lombardia ha un ruolo strategico e come sempre troveremo una soluzione».

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