Cronaca locale

Critiche a Boeri per la sua panchina-casa. E lui risponde così

L'architetto sinistrorso Stefano Boeri ha risposto alle critiche ricevute per la sua panchina-casa che vorrebbe migliorare la vita dei senzatetto

Critiche a Boeri per la sua panchina-casa E lui risponde così

L’idea dell’architetto di sinistra Stefano Boeri di creare una panchina-casa per i senzatetto non sembra essere piaciuta, sono state tantissime le critiche indirizzate al presidente della Triennale che sono piovute sui social. Qualcuno ha apprezzato, ma molti altri hanno invece attaccato, invitando l’architetto a mettersi la panchina sotto casa sua, "così te li prendi tu i barboni", e accusandolo di essere un ‘radical-chic’.

La promessa di Boeri

Come riportato da Repubblica, Boeri ha tenuto a dire che la sua idea ha sollevato un tema, quello dei senzatetto, che altrimenti non sarebbe stato toccato durante il Salone del Mobile di Milano. Ha poi asserito: "Continuerò a occuparmi degli arredi degli spazi pubblici, dei luoghi di incontro e sosta in una città aperta e accogliente e generosa, come vorrei fossero le nostre città. Anche disegnando una piccola semplice panchina che non ha barriere e ostacoli".

L’ideatore del Bosco Verticale della città meneghina ha quindi pensato a delle panchine superaccessoriate per chi una casa non ce l’ha. Bisognerebbe chiedere a chi non ha un tetto se i super accessori pensati per lui, ovvero due poggiabraccio convertibili in poggiatesta e un leggero pannello mobile che può diventare un riparo contro pioggia e vento, siano davvero utili per chi dorme anche di notte al gelo d’inverno o al caldo torrido d’estate.

Come è nata l'idea

Tronfio della sua idea, Boeri ha però tenuto a raccontare come è nato il progetto,“un mese fa mi è stato chiesto da Rossana Orlandi, geniale designer e gallerista milanese, di disegnare una panchina per il Fuorisalone del Mobile”, e le sue angosce in proposito: “Cosa ancora si può inventare per una panchina?". Ed ecco la genialata: una panchina pensata apposta per i senzatetto che vorrebbe migliorare la loro vita.

La definizione di radical-chic non è piaciuta all’architetto che ha parlato di un “pregiudizio profondo: come se dietro al progetto di una panchina (che non è altro se non una panchina su cui dormire e ripararsi dalla pioggia che ha la sola ambizione di migliorare, anche se di poco, la vita di qualcuno) si celasse la malevola intenzione di risolvere il problema della casa e della povertà urbana a suon di panchine....ma chi l'ha mai detto o pensato?". Per carità, non sia mai. Nessuno ha certo mai pensato che Boeri volesse davvero risolvere la povertà con delle panchine.

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