Una mano sul cuore e un occhio allo specchio. Non basterebbe la dieta Dukan per entrare in quel cappotto di qualche annetto fa. Molti milanesi lo avrebbero fatto comunque, una generosità innata già dimostrata nella prima edizione della raccolta un anno fa. Altri, magari più pigri, a furia di vedere e sentire spot si sono uniti alla catena di solidarietà per i senzatetto attivata dal Comune. Undici gazebo in undici piazze e un appello: donate coperte e giacche per i poveri, i clochard, i profughi siriani che da giorni stanno nel limbo milanese sperando di raggiungere i Paesi del nord Europa. Risultato: più di quindicimila capi, tra coperte, maglioni, sacchi a pelo, cappotti, sciarpe, giubbotti, guanti raccolti in sette ore e mezza. Di ogni misura e stato, merce che sembra comprata apposta e giacconi che probabilmente stavano chiusi nell'armadio da anni ma torneranno comodi nelle notti di freddo a chi è meno fortunato. Un successo che rincuora, dal gazebo di piazzale Baracca dove i volontari di Progetto Arca hanno raccolto sacchi quasi non-stop alle Ronde della carità, Croce Rossa Italiana, City Angels, Fondazione Exodus e altri enti del terzo settore che hanno collaborato dalle 9.30 alle 17 sparsi tra viale Papiniano, Arco della Pace, piazza della Repubblica e gli altri luoghi della raccolta. Anche il sindaco Giuliano Pisapia (in via Pergolesi) e la sua vice Ada Lucia De Cesaris hanno portando i sacchetti.
A tutti i benefattori veniva consegnata una lettera del Comune, firmata dall'assessore al Welfare Piefrancesco Majorino. «Innanzitutto un grazie» ma anche un appello. «Abbiamo più che raddoppiato i posti letto e sosteniamo le unità mobili che offrono soccorso a chi vive in strada con il freddo - spiega -. Ovviamente tutto questo non basta. Serve la mobilitazione costante dei cittadini. Abbiamo bisogno dei vostri occhi , delle vostre segnalazioni e del vostro aiuto. Quindi non perdiamoci di vista». Nella lettera sono indicati i numeri per avvertire in caso di emergenza il Centro aiuto della Stazione Centrale e la Casa dell'accoglienza di viale Ortles. La raccolta replica l'8-9 novembre in viale Jenner 31, uno dei beni confiscati alla mafia. «La solidarietà dei cittadini è fondamentale commenta Majorino - anche perché stanno calando per effetto della crisi le donazioni al terzo settore. É importante che il Governo faccia la sua parte. l'Italia con la Grecia è l'unico Paese europeo a non avere misure nazionali di sostegno al reddito».
Anche CasaPound ieri ha registrato un record solidale a Quarto Oggiaro: il movimento di destra ha distribuito 100 chili di pasta gratis in 2 ore.
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