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La Curia di Milano: "Prof di religione, diteci quali scuole sono pro-gay"

Una lettera agli insegnanti per "schedare" i progetti sull'omosessualità. Bagnasco: "È improbabile". La Curia si scusa

La Curia di Milano: "Prof di religione, diteci  quali scuole sono pro-gay"

La Curia di Milano vuole sapere quali scuole affrontano il tema dell'omosessualità e dell'identità di genere tra i banchi. È quanto rivela una lettera inviata dalla Diocesi ambrosiana agli oltre 6mila insegnanti di religione della città perché segnalassero i colleghi e i progetti avviati negli istituti.

La missiva - ufficialmente "un'indagine informale" - è finita sul portale ad accesso riservato ai docenti, ma anche sulle pagine di Repubblica, che l'ha riportata per intera. "Cari colleghi, come sapete in tempi recenti gli alunni di alcune scuole italiane sono stati destinatari di una vasta campagna tesa a delegittimare la differenza sessuale affermando un’idea di libertà che abilita a scegliere indifferentemente il proprio genere e il proprio orientamento sessuale", si legge nella lettera, "Per valutare in modo più preciso la situazione e l’effettiva diffusione dell’ideologia del gender vorremmo avere una percezione più precisa del numero delle scuole coinvolte, sia di quelle in cui sono state effettivamente attuate iniziative in questo senso, sia di quelle in cui sono state solo proposte".

"L’iniziativa è contestualizzata nell’ambito della formazione in servizio dei docenti. La richiesta di informazioni nasce dalla preoccupazione che gli eventuali discorsi su temi così delicati e all’ordine del giorno del dibattito pubblico, vengano sempre affrontati dagli insegnanti di religione con competenza e rispetto delle posizioni di tutti", precisa però don Giovanni Rota, firmatario della lettera. Ma difficilmente le sue parole arresteranno le polemiche.

"Mi sembra estremamente improbabile e strano che possa esserci un censimento di questo tipo nelle scuole", sottolinea poi il cardinale Angelo Bagnasco, precisando però di non essere pienamente a conoscenza della notizia.

Invece è successo davvero. "La comunicazione mandata sabato 8 novembre agli insegnanti di religione della diocesi di Milano da un collaboratore del Servizio Insegnamento Religione Cattolica è formulata in modo inappropriato e di questo chiediamo scusa.

538em;">L’intento originario era esclusivamente quello di conoscere dagli insegnanti di religione il loro bisogno di adeguata formazione per presentare, dentro la società plurale, la visione cristiana della sessualità in modo corretto e rispettoso di tutti", ha affermato una nota della diocesi di Milano.

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