Dai Colla ai «bulli» di Areste Paganòs Le marionette diventano «di ricerca»

Così cambia la tradizione. E sabato debutta «L'Isola del tesoro»

Marta Calcagno Baldini

Si può fare teatro di ricerca con le marionette? Due casi a Milano in questi giorni a cui porre questa domanda. Sabato prossimo, 11 gennaio, e fino al 2 febbraio, la Compagnia Marionettistica Carlo Colla&Figli debutta nel proprio Atelier di via Montegani 1 con L'isola del tesoro. Si tratta di una riduzione e adattamento per marionette dal romanzo di Robert Louis Stevenson ricavata direttamente dagli appunti che Eugenio Monti Colla, direttore artistico della Compagnia dal 1966, aveva scritto mentre lavorava a questo spettacolo, l'ultimo a cui ha potuto dedicarsi prima della morte, avvenuta il 21 novembre 2017. Dopo I promessi sposi e Il giro del mondo in ottanta giorni la sfida torna ad essere quella di confrontarsi con i grandi testi della letteratura, e in particolare con la resa di John Silver, il personaggio icona di libertà e spregiudicatezza, che nella sua ambiguità non arriva mai ad essere completamente buono o cattivo. Tra i 18 cambi di scena e i 100 personaggi realizzati ad hoc tutti a mano, costumi compresi, anche la musica è appositamente composta dal Maestro Danilo Lorenzini che, partendo dal gusto delle orchestrine fin de siècle, arriva ad atmosfere più sinfoniche con richiami alla commedia musicale a cavallo fra l'opera lirica e il più leggero musical. L'isola del tesoro è un classico-moderno, tanto che già è stato richiesta al New Victory Theatre di New York, dove sarà dal 18 marzo. E non c'è da stupirsene: attiva in tutta l'Italia del Nord dal 1800, la Compagnia Carlo Colla & Figli è protagonista del teatro di marionette sotto alla Madonnina dal Novecento (nel 1911, fu affidata alla Compagnia l'intera gestione del Teatro Gerolamo, dove restarò stabilmente fino al 1957). Grandi riletture di classici in modo moderno quindi, ma con le marionette si possono creare anche nuove drammaturgie, con personaggi mai visti che affrontano temi attuali. E lo sa bene Is Macareddas, la compagnia sarda che, grazie alla fantasia e le capacità artigianali di Antonio Murru e Donatella Pau, ha ideato una nuova maschera, quella dell'eroe buono Areste Paganòs. Nel debutto milanese dello scorso 6 gennaio, ospite sempre nell'Atelier Colla, si è visto che questo burattino deve lottare contro problemi attuali. Areste Paganòs e i giganti, infatti, è un atto unico per marionette-bulli: siamo in un paese sardo che è sottoposto alle angherie di due ragazzi del villaggio arroganti e prepotenti, che se la prendono con uomini e cose.

Stanchi dei soprusi, gli abitanti decidono di rivolgersi al nuovo eroe che, armato di intelligenza e ironia, rifiuta qualsiasi prova di forza che i due balordi gli propongono, e a sua volta lancia una sfida che riporterà la pace nel paese. Ispirato alla tradizione popolare sarda, l'allestimento affronta argomenti attuali, come momento di riflessione sulla drammaturgia «burattinesca».

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