"Dalle buche al fumo, sindaco allo sbando. Ha fallito le strategie"

Il presidente di Forza Italia Giovani: azzurri in ritiro per fissare il programma

"Dalle buche al fumo, sindaco allo sbando. Ha fallito le strategie"

«Per Beppe Sala la colpa delle buche nelle strade di Milano è dei turisti, che forse girano coi cingolati, e la colpa dell'inquinamento è di chi fuma all'aperto e dei forni a legna delle pizzerie».

Marco Bestetti, presidente del Municipio 7 e presidente dei Giovani di Forza Italia, non è d'accordo con il divieto di fumo alle fermate dei bus annunciato dal sindaco?

«Dopo averci sbalorditi un mese fa, dando la colpa ai turisti e alle consegne a domicilio delle voragini stradali in città, in modo da assolvere una giunta incapace di far fronte a quella che in tutto il mondo è ordinaria amministrazione, sabato si è superato dando la colpa dello smog a sigarette e forni delle pizzerie. Prova a nascondere il fatto evidente che otto anni di lotta serrata alle auto imposta dalle amministrazioni di sinistra non hanno prodotto alcun tipo di effetto».

Si riferisce ad Area B e Area C?

«I numeri, e non le sparate ideologiche della sinistra, dicono che l'inquinamento è prodotto solo in minima parte dalle auto, prima Giuliano Pisapia e poi Sala hanno sbagliato bersaglio. E oggi ci dice che la colpa è dei fumatori all'aperto, a dimostrazione di come la giunta sia allo sbando più totale anche sulle politiche ambientali».

L'emergenza smog però è di estrema attualità, come si può reagire?

«Il centrodestra non si nasconde certamente dietro a un dito, il problema è serio e reale ma abbiamo sempre ritenuto che le politiche ambientali debbano passare da incentivi per sostituire i veicoli più inquinanti o per rottamare le vecchie caldaie, non da divieti di circolazione inutili o dal raddoppio del prezzo del biglietto dei mezzi pubblici imposto dalla giunta Sala l'anno scorso. E Area B e Area C sono state costruite solo per vessare i milanesi».

La commissaria cittadina di Forza Italia, Cristina Rossello, ha promosso per sabato prossimo una giornata di «ritiro» degli azzurri all'Hotel Cavalieri. Sarà l'occasione per fissare le tappe della campagna per il 2021?

«Con la ripresa del nuovo anno sarà la prima occasione di riorganizzazione del partito in città e per guardare alle Comunali del 2021. La giornata sarà divisa in due parti: la mattina i tavoli più politici, in cui si discuterà sulle alleanze politiche e le strategie elettorali per liberare Milano da 8 anni di politiche del Pd, al pomeriggio i tavoli più tecnici sui vari temi importanti per la città, dall'urbanistica alla mobilità al verde. Iniziamo a fissare le basi del programma e della proposta che vogliamo raccontare alla città. Alla contestazione legittima degli errori grossolani della sinistra vogliamo affiancare le nostre proposte alternative, da condividere con gli alleati e spiegare ai milanesi».

Chi parteciperà al ritiro?

«Consiglieri comunali, municipali, regionali ma anche senatori e deputati eletti sul territorio, c'è bisogno dell'apporto del partito a tutti i livelli. Milano fa anche da traino al Paese e sarà importante avere il contributo dei parlamentari lombardi.

Solo così potremo dare l'idea della Milano che abbiamo in mente, una città che guarda al futuro ma torna a occuparsi anche delle cose molto concrete, da amministratori di condominio come diceva l'ex sindaco Albertini. Non si può guardare solo a Olimpiadi, turisti, eventi internazionali».

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