Nella notte tra il 2 e il 3 novembre era riuscito a entrare in casa sua dopo aver concordato un appuntamento con lei, una donna di 70 anni che vive in zona Arco della Pace, con cui lui aveva pattuito una prestazione sessuale. Ma una volta salito nel suo appartamento, l'ha minacciata con un coltello, l'ha picchiata e la violentata. Per undici ore. Di lui, il responsabile del gesto, si sapeva soltanto che fosse un uomo di 29 anni, originario di Lodi, ma oggi, anche se l'inchiesta non è ancora stata chiusa, c'è un nome e un cognome: Daniele Corona.
Chi è l'autore dell'aggressione
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, l'identità del responsabile di quell'aggressione così brutale corrisponde appunto a Daniele Corona, un disoccupato tossicodipendente, domiciliato ancora con la famiglia, che in queste ore è stato arrestato dalla squadra mobile di Lodi. Il ragazzo, che ha origini siciliane, ultimamente risiedeva da un amico a Villanova del Sillaro, un paesino di 2mila abitanti, sempre nella provincia lombarda. Sarebbe un maniaco seriale di prostitute che, in due diverse occasioni, aveva aggredito e usato violenza su altre donne. E la 70enne milanese, che riceve su appuntamento in casa, sarebbe soltanto la penultima vittima in ordine di tempo.
I casi precedenti
Corona, infatti, stando a quanto ricostruito, sarebbe stato segnalato in precedenza per violenza verso le compagne. L'ultima sua vittima, un'altra escort, sarebbe stata una donna colombiana di 42 anni che, alle 2.30 della notte tra mercoledì e giovedì, ha prima fotografato di nascosto il 29enne (proprio mentre si trovava sotto casa sua, a Lodi), e poi lo avrebbe respinto (grazie alla presenza di un amico) perché non si fidava di lui. Grazie all'allarme dato dalla donna alle forze dell'ordine e all'immagine scattata con il cellulare anche alla targa della macchina, l'uomo è stato fermato. Prima di essere arrestato, Corona dormiva a casa dell'amico che, in base a quanto riportato, sarebbe stato ignaro di tutto.
La diffusione dell'identità
L'identità di Corona è stata resa nota soltanto dagli agenti di Lodi (e non dai magistrati, compresi quelli di Milano), nonostante una diffusione del profilo dell'uomo, che potrebbe aiutare altre vittime al riconoscimento. Anche i carabinieri della compagnia Duomo, che avevano raccolto la denuncia della 70enne, avevano iniziato a mettersi sulle sue tracce grazie al numero di cellulare appuntato dalla donna su un'agenda, nascosta in un cassetto (pratica consueta tra chi riceve appuntamenti di quel tipo a casa propria).
I precedenti di Corona
Contro il 29enne di Lodi ci sarebbero almeno altri tre casi accertati. Perché, infatti, oltre all'episodio accaduto a Milano nei giorni scorsi e ad alcuni precedenti ricostruiti, le forze dell'ordine stanno lavorando sul rischio (che appare fondato) di altri episodi simili. Soltanto negli ultimi due anni, l'uomo è stato arrestato in due circostanze: per stalking e per atti persecutori. Le denunce, in quei casi, erano arrivati dalle due compagne e da allora, forse perché rimasto solo, aveva contattato diverse prostitute. Sia attraverso siti internet, sia con telefonate a non finire. Pare che a ogni appuntamento con le escort si presentasse con un coltello.
Le aggressioni
Secondo quanto riportato dal quotidiano, nel maggio scorso, l'uomo avrebbe telefonato a una 55enne conosciuta da poco: l'avrebbe convinta a prendere un caffè insieme a lui, ma una volta salita sulla sua auto le avrebbe puntato una lama alla gola, costringendola a seguirlo al "Silk" di San Martino in Strada, un motel poco lontano. In quella circostanza, fatto di cocaina, avrebbe costretto la donna a subire rapporti sessuali non consenzienti. A novembre, in provincia di Cremona, invece, l'aggressione a una prostituta moldava che riceve in casa. Lei però, come l'ultima colombiana, non si è fidata e avverte gli amici, chiedendo loro di tenere accesi i cellulari.
In quel caso arrivano i carabinieri di Pandino e trovano il 29enne assediato dai conoscenti della prostituta: lui sostiene che il rapporto con lei era consenziente, lei dice di no. Nell'attesa di ricostruire un'eventuale "carriera criminale", su di lui, adesso, indagano tre pocure lombarde: Lodi, Milano e Cremona.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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