Danneggiato l'ascensore a casa di Rosa

Dopo il blitz della polizia ritorsione del racket. Strano: «Serve una bonifica sociale»

Danneggiato l'ascensore a casa di Rosa

Alla Trecca si festeggia l'intervento dello Stato, ma le preoccupazioni si spostano sul domani. Se è vero che il caso della 70enne a cui era stata occupata la casa mentre era in ospedale ora è risolto, grazie anche al clamore mediatico sollevato da «Il Giornale», il lavoro da fare in via Salomone resta lungo. Sia quello sugli edifici per cui Aler ha un piano di riqualificazione da 6 milioni di euro, sia quello di bonifica sociale: non sembra un caso che proprio l'ascensore al civico 36 sia stato nuovamente danneggiato la notte successiva la liberazione dell'appartamento di «Rosa». Un segno che chi controlla il territorio ha voluto quanto meno punzecchiare chi ha ripristinato l'ordine.
Per Oscar Strano, animatore del comitato «Salomone rinasce», un buon inizio sarebbe una maggior correttezza nelle informazioni che il Comune diffonde a proposito della gestione degli interventi per ripristinare la legalità nelle case popolari: «Intervista da candidata, più che da Assessore quella di Carmela Rozza. Peraltro in continua contraddizione. In diretta a Mattino 5 sosteneva che "le indagini sono in corso" e che io ne ero informato. Se così fosse, dunque, l'identità di chi gestisce il racket sarebbe nota. Dunque perché accusa Aler di non trasmettere i dati? attacca Strano - E poi facciamola finita con questa storia: ho visto personalmente le svariate comunicazioni che Aler deposita al Comitato provinciale di ordine e sicurezza. Le ultime rispettivamente a dicembre e novembre, con panoramiche complete di tutti i casi e tutte le specifiche. Come fa MM. Solo che, l'autorità politica seduta a quel tavolo evidentemente pone la priorità sulle case comunali anziché su Aler per una stupida e discriminate battaglia ideologica». MM tra l'altro l'anno scorso ha sospeso proprio il responsabile della sicurezza delle case popolari, un ex poliziotto che ha ottenuto l'incarico grazie al Pd e che è riuscito ad azzerare le nuove occupazioni, perché accusato da un suo uomo di fiducia di rubare oggetti negli appartamenti sgomberati
Il caso Trecca è dunque ancora aperto. A fine febbraio partirà il bando per la riqualificazione delle Case Bianche, quindi secondo i programmi i lavori dovrebbero essere conclusi per fine settembre. «Ci auguriamo auspica Strano che in questi sette mesi parta anche la bonifica sociale senza la quale l'effetto dell'intervento rischia di essere vano». Un lavoro di cui ci sarebbe bisogno anche in altre zone di Milano visto che Angelo Sala, presidente Aler, ha specificato di aver segnalato alle autorità oltre 160 casi di persone pericolose per l'equilibrio sociale dei quartieri. Non semplici abusivi che occupano per necessità, ma persone che intraprendono un percorso delinquenziale che compromette la qualità della vita anche delle persone per bene che vivono nei quartieri erp.
E anche in via Salomone si sa che gli interventi necessari alle Case Bianche servono pure in altre zone. Come via Forze Armate, dove proprio ieri una manifestazione a cui hanno partecipato Attilio Fontana, candidato del centrodestra per la Regione, e Riccardo De Corato, FdI, e Marco Bestetti, presidente del Municipio 7, ha denunciato l'occupazione degli ormai ex magazzini militari di Baggio.

O a Bruzzano dove due giorni fa le forze dell'ordine hanno sgomberato un'altra famiglia che imperversava da anni. O in via Quarti, dove il consigliere di municipio, Franco Vassallo ha segnalato un caso simile a quello di «Rosa». Per questo Strano conclude auspicando che «la bonifica di estenda anche in altri quartieri».

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