D'Elia lascia il Teatro Libero e approda alle «Manifatture»

Il regista passa alla direzione artistica del gruppo che riunisce Litta e Menotti

Marta Calcagno BaldiniEra il lontano 1996 quando Corrado D'Elia, giovane e rampante neo diplomato alla Paolo Grassi, dopo alcune regie e produzioni al Teatro Olmetto, viene a sapere di una piccola sala, neanche un centinaio di posti (99 poltrone per l'esattezza), libera al quarto piano di un palazzo in via Savona 10. La sistema, la mette in sicurezza, la adatta, e per vent'anni ne è il direttore artistico: tra nuove produzioni e ospitalità D'Elia raccoglie un pubblico di affezionati di ogni genere, dai professori universitari a, soprattutto, giovani e pimpanti spettatori, che apprezzano il suo tipo di teatro, prevalentemente di prosa e che sa unire grandi classici alla drammaturgia contemporanea italiana e non. Da maggio 2016 Corrado D'Elia lascerà il Teatro Libero, la sua creazione, ormai diventata adulta, e con Gaetano Callegaro, Valeria Cavalli, Claudio Intropido e Antonio Syxty, entrerà nella direzione artistica di Manifatture Teatrali Milanesi-MTM, l'appena nato gruppo di teatri indipendenti che comprende il Teatro Litta e il Menotti. Le sale si sono unite in un progetto innovativo per Milano: ciascuna ha il suo cartellone, ma lavora in sintonia con le altre. Si scambiano le produzioni (fino al 24 gennaio è in scena al Litta il Caligola per la regia e la ammirevole - interpretazione di Corrado D'Elia nel ruolo di protagonista) e la collaborazione avrà durata triennale, «in un contesto economico e logistico generale di grande cambiamento». Parla senza rimpianti di un abbandono ormai quasi inevitabile, D'Elia: «Certo che mi spiace lasciare ciò che ho creato dice -. Anche la mia Compagnia Teatro Libero cambierà nome. Ma io sono un grande aggregatore, e questo progetto di MTM mi è sembrato un ideale punto di svolta». È vero, D'Elia sa unire le forze. Anche durante la direzione artistica del Libero, infatti, ha presto smesso di chiedere a Comune, Regione e Provincia una sala più grande: «Milano non ha risposto subito alla nostra domanda continua D'Elia e a questo punto noi abbiamo cambiato strategia: abbiamo riunito varie compagnie da diverse città d'Italia e le abbiamo accolte come residenti. Quindi il cartellone del Libero era composto da più gruppi che producevano lavori nuovi e li portavano a Milano». E adesso? Che progetti nuovi hai in mente? «È ancora presto per avere le idee chiare, ma certamente mi piacerebbe incontrare la città. Sicuramente la Compagnia diventerà stabile a tutti gli effetti». E continua: «Sono molto felice di questa nomina. Dopo tanti anni in cui ho dato l'anima a Teatro Libero, sentivo il desiderio di cambiare e di portare il mio lavoro, l'esperienza maturata e il mio entusiasmo presso una realtà più grande, con più possibilità d'espressione, di nuova crescita e di confronto.

Ritengo MTM al momento uno dei pochi progetti nuovi, stimolanti e di carattere europeo nella nostra città». Info: Teatro Litta, corso Magenta 24. Orari: martedì-sabato, ore 20.30. Domenica, ore 16. Lunedì, riposo. Manifatture Teatrali Milanesi, Tel: 02.8055.882, www.mtmteatro.it.

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